Rassegna storica del Risorgimento

TROYA CARLO
anno <1930>   pagina <470>
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Riparilo Ztiijarìa
dunque à. scrivere più di frequente e ci persuadéremo allora di nuovo ebfc siaum veri e buoni amici, e che et interessiamo scambievolmente delle; .ose nostre.
Eccomi dunque. Céro Aulico mio, a chiedere le vostre nuove, quelle di Costanzina, dei vostri amici fedéli, dei vostri studi, dei forestieri che vedete, della vostra casa, della' vostra vecchia donna; e se aveste un gattino mi intet resterei anche di lui per voler sapere esattamente tutto ciò che vi riguarda e vi circonda.
Jje mie nuove, eccole. Una salute 'buona* ma una vita monotona", pochi amici che mi circondano, diversi lettori che mi mantengono nelle idee filoso­fiche e nella politica. H mio pensiero, spesso a Napoli, ma cioè nel vostro Gabinetto letterario e augurandomi cento volte al giorno che le stradai di ferro mi passino condurre in brevi ore a farvi; delle frequenti visite. M* quando Vi saranno queste strade di ferro? Dio solo lo sa. Tutto il globo ne possiede, persino l'Australia; noi soli nello stato del Papa finora, uè siamo privi.
Dite tante cose amichevoli affettuose alla vostra buona Costanzina per parte mia, e il vostro cuore guidi la vostra mano per scrivermi subito una lunga lettera. Addio
Vostra Amica lèwiWMÉ Mossi MjOiMnfitU-
p. s. onoseeté la confessa Agucchi bolognese? lilla è in. Napoli gì? da mest{ S'<Ì ia vedete, fate li miei complimenti, e parlatemi eli lei nella vostra let­tera. Ditterai (siol ancora: vostro Fratello è sempre Ministro? All'Amico fe­dele dèlia doménica, al sig. Capomazza, al pretino elegante, 100 complimenti.
Ceri conti Agucchi, di cui restano vàrie lettere nel carteggio Trova, questi dovè stringere relazione forse appunto in conseguenza delle parole scrittegli dall'amica bolognese. Ecco ora un'altra leu ter, integrale, di essa.
Bologna, li l'i Decembre 1857. Cam Amico>
Noi pecchiamo ogni giorno. Ned confessiamo i nostri falli a Dio, ed egli ci perdona. Spero che voi seguirete il grande esemplo.
Grave mancanza ho commesso innanzi a voi. Confesso la mia negligenza, la mia ingratitudine, e perciò chieggo perdono, e spero ottenerlo dal vostro ot. timo cuore. ' assai lungo II tempo ohe non vi scrivo, e che ricevetti un;, vostro libro, ed ho mancato di ringraziarvene e di mostrarvi la mia gratitu-