Rassegna storica del Risorgimento
TROYA CARLO
anno
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1930
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pagina
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479
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Le uffNntieatrUsi di Qarlv Troya 479
lui. Più affettuosamente ancora di talune altre, le ricorda la gentildonna fabrinese, che aveva fatto soggiorno a Napoli, e eli e in tale occasione aveva ricevuto ogni sorta di cortesie dalla mamma dell' amico. Tra questo e La signora Sassi-Miliani erano due carissime amiche, I ctd nomi ricorrono tratto tratto nelle sette lettere di lei rimasteci nel carteggio : la marchesa Caucci e la contessa Cecilia Spa-ds, della quale abbiamo riferito una lettera passionata. Ohi sa in quali nuove tribolazioni versava quella poverina! da due mesi non rispondeva alle lettere dell'amica fabrianese. Costei, a quanto si rileva da una lettera (Roma, 3 apr. 1843) doveva aver soggiornato an-che prima nella città eterna e lì certamente conosciuto Matteo Im-briani. del quale richiede notme nella lettera precedente. Anche ella, tutto sommato,, adopera espressioni che ci danno la misura del conto in cui teneva l'illustre amico, il! che non vale di certo a raffrenarla dalla preghiera che egli faccia una gita a Roma; Insomma, oggi Roma è il più bel paese che si possa abitare ! Papa e Popolo s'intendono insieme! Chi avrebbe mai potuto idearlo? Ma non perciò io lascio di pensar sempre all'incantevole Napoli colla de-eiaa volontà di ritornarvi... Non ho mai combinato ancora il vostro Poerio [Alessandro] dalla comune amica Caucci, e perciò non ni* ho fatta la conoscenza. Ho già scritto alla Contessa Cecilia Spada i rostri saluti, e son certa che me ne ingrazierà. Oli? poveretta, quanto anch'essa ha bisogno di un qualche conforto! Non so St> sappiate che è già più di un anno che morì suo marito, la 'di cui mancanza è stata vera perdita per ogni rapporto. Ma, dirò con voi, non Cacciamo il novero delle perdite che abbiamo fatte!!! Il prò gettato e desiderato viaggio a Napoli non dovè tardare ad essere mandato ad effetto se il 26 giugno 1845 la riconoscente amica scriveva da Fabriano fervide parole di affetto e di grazie per le due dirtine di casa Troya: persone carissime, da vivere sempre nel cuore e nella memoria di ognuno che ha la fortuna di conoscervi, ed io frequentemente mi trovo in mezzo di voi col mio pensiero, e mi dolgo che troppo brevemente ho potuto godere della vostra compagnia. Non dispero di rivedervi e trattenermi più a lungo se la salute mi-assisterà ancora . Ma questa, poco buona, non sembrava incoraggiarla ai disagi di un viaggio novello, ed ella si contentava di presentargli un nipote, Giuseppe Miliani, ehe viaggiava per Napoli, con una letterina in cui non si legge che la muta eloquenza della data, cosi scritta : Da Roma, il 2 dell 46'.. ! di quel fatidico anno '48. Anche al 30 agosto del '47 ella, sempre a Roma doveva