Rassegna storica del Risorgimento
TROYA CARLO
anno
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1930
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pagina
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480
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Riccardo Zat/aria
accontentarsi di andare a Napoli in una letterina di presentazioni della contessa Balcani, che vi si recava, beala Iella per la, seconda volta, mentre ella era sulle mosse di tornare a Fabriano <c con rc-pugnanza, perchè quel luogo era divenuto per lei un soggiorno di sifilizzi one '{sic) e di dolore a dopo una breve visita in Pesaro alla comune amica contessa Spada. Non avrà scritto neppure una lettera durante il la balda gentildonna all'amico ministro? Hi pare poco probabile ; a ogni modo il suo carteggio presenta una lacuna di ben nove anni, e quando gli riscrive lo fa pei* presentargli nuovi amici in partenza per Napoli : il marchese Serafini di Fabria-no con la moglie e con la sorella e il marito di lei conte Possenti: Priva da tanto tempo dei vostri caratteri, ho ben ragione di dubitare di essere stata da voi del tutto dimenticata... [Gli amic: daranno le notizie mie, vi parleranno di me e vi diranno quanto era. grande il mio desiderio di unirmi alla loro compagnia iper .venire "3? Napoli. Kimetto alle mie, amiche di farvi quella visita eìie io volevo farvi! Allorché essi furono di riiomo. ella si trovava a lio-ma, dove forse li vide di passaggio e gliene scrisse nel maggio '56. Il venerato amico, anche lui ormai impossibilitato di fare un passo., non aveva dimenticata la gentildonna commossa dalla riconoscenza e intenerita- dal singoiar pregio di essere ancor viva nell'ambita amicizia di lui. Era il solo conforto che le rimanesse: Vi avranno detto le signore mie amiche che io ero nella determinazione di unirmi alla loro comitiva per venirié: a Napoli, e che' desideravo di fare questo viaggio per farvi una sorpresa, venire a rivedervi una volta, e respirare Parìa salutìfera del bel cielo di Napoli. Ma la mia malsana salute mi ha impedito di realizzare questo mio desiderio, che, prevedo pur troppo, non mi riesci rà pitù mai ! . Sfumato dunque il bel sogno di passare lunghe ore in conversazione con donna Giovannina, di gustare quelle ore felici, di quella felicita, che da tanti tempi non ha più gustata! Oonviene dunque 'Che io mi limiti d'inviare loro i più affettuosi saluti colile proteste d'una verace stima e riconoscenza tt come fanno tutti i comuni amici da Ini conosciuti a Fabriano, e prima fra tutti la buona marchesa Oaucci che anch'essa ormai pativa grande e ostinato male alle gambe. Era un doloroso tramonto per ognuno della bella e nobile compagnia d'una. volita!