Rassegna storica del Risorgimento
TROYA CARLO
anno
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1930
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pagina
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482
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4*2
Mtìowrdo Zaijarui
tri biglietti trova starna l'idea avuta dal Gennarelli di scrivere la storia arenila di Francesca da Bimini si duole di non potere ni* favorire all'amico la collezione dello Spettatore fiorentino, né dì potergli favorir notizie che valessero a metterlo sulla vìa di scovarlo dal Fresco baldi, incaricato di affari toscano, il quale era uomo da non sapere neanche il nome di quel periodico, e cerca fare per mezzo di un amico parigino, che il D'Àssonville sappia del Codice longobardo trovano; mentre nel secondo biglietto ringrazia il Troya e un amico suo, pel suo bel libro sulle donne fiorentine, libro che ha letto e riletto eou infinito piacere,, che l'ha d'un tratto fatto muovere per quei luoghi come [per] incantOj. e vivere in quegli anni giù antichissimi col suo vero verissimo feltro. Ma più importante è una lettera ch'ella gli scrive il 16 novembre di non sappiamo quale anno, a proposito della Storia, dei musulmani di Michele Amari. ElBcola: La ringrazio quanto più so e posso del libro, e forse più del modo gentilissimo dei 6 tomi in 4 non parlo e perchè sono in biblioteca gargalliana, < p,eMl mi mettono spavento al sol vederli.. Ho letto e riletto Pascolo del nostro Amari, e se osassi domanderei ali sommo storico che sa mettere o trovar la luce lì* dove pe' miseri profani tutto; è "buio, che intende l'Amari, uè guelfo né ghibellino, e pure scrivendo di tempi in cui il parteggiare per la Chiesa nostra o per l'Impero straniero era sola, unica vita, e forte vita italiana, che intende egli dunque, sprezzator ad un tempo del Papato e de' Papi, e certo non ammiratore della crudele, empia, atea tirannide del magfgior?] monarca svevo? Se osassi, gli domanderei pure (ma proprio in segreto, ma proprio fra il magno storico ft me) gli domanderei se è da forte ingegno e nobile quel profanar ch'egli fa, nella sua storia degli Arabi, la SS. nostra religione, unica e sola vera civiltà umana, che sola 'dona scopo confortatore, sublime ad ogni nostra azione, ad ogni nostro pensiero, ad ogni grido di dolore paragonandola, con malo fine, a quel sozzo brutale islamismo, che tolse a noi, guastandolo, quel misero pochissimo bene di die mena sì gran vampo. Donde, la prego, tanta miseria di si stretto vedere, in un uomo che sortì dalla natura, o per dir meglio e più giusto In un uomo, a. cui l;i Provvidenza largheggio tanti e si preziosi doni? Pi nuovo, mille ringraziamenti ed un mille è' mille scuse per la mia- uggiosa tiritera .
RICCARDO ZAGABIAÌ