Rassegna storica del Risorgimento
ROSSI GIUSEPPE ; RODI GARGANICO ; CARBONERIA
anno
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1930
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pagina
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485
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Una di queste fu quella del Koriiuno Giuseppe Rossi (nostro bisavolo materno), il quale, essendo uà liberale puro sangue, accettò animosamente nel 1807 l'incarico avuto dall'Intendente di Foggia, di portarsi con la sua nave carica di grano nell'isola di Gorfù, per approvvigionare la guarnigione napoletana colà, stanziata. Detta guarnigione era stata ivi mandata dal Governo francese, che, per la pace di Tilsitt, era entrata In possesso (Jeli'isola-
Ma la nave, scontratasi eon un legno inglese di forza maggiore, venne predata, ed il capitano e gli altri sei uomini di equipaggio dovettero lasciare ogni cosa in mano del nemico e buttarsi a mare per salvar la vita. Giunsero cosi, dopo tanti stenti, a ricoverarsi sulla costiera della Calabria, luogo che, per ragioni su accennate* era più di ogni altro a temersi.
E difatti i sette marinai, andando raminghi per quella terra inospitale, furono presi dai briganti, i quali, riconosciuto l'esser loro dalle carte, di cui era in possesso il capitano, e, per far cosa grata al Borbone, col quale facevano causa comune, deliberarono di fucilarli.
Ma fortuna volle che il capo dei briganti fosse assente in quel momento, per cui si pensò di attendere il suo ritorno per mettere in esecuzione la loro deliberazione. In questo frattempo i segnali delle vedette brigantesche annunziarono l'imminente sopraggiungere di forte pattuglia francese, ed i briganti non pensarono più ai prigionieri, ma a mettersi in salvo con fuga precipitosa.
Acclamando i loro liberatori, che a buon punto di corsa arrivavano, i poveri Rodiani, che erano strettamente legati, potettero così essere liberati ed accompagnatìrn luogo sicuro, donde fecero ritorno al loro paese natio.
Di essi ci è stato tramandato il nome di Vincenzo Contursi, alias Maseiuscella, un capo ameno e caratteristico', il quale, benché di -condizione sarto, volle accompagnarsi alla spedizione. Dicesi che si 4eve a lui la liberazione dell'equipaggio della nave per non sappiamo quale sua felice idea, che in quel punto mise in esecuzione opportu-natameute.
Era noto pei suoi motti e frizzi arguti e spiritosi, che son rimasti proverbiali fra gli abitanti di Rodi. Aveva bottega alla strada S. Pietro, e morì di anni 75 nel 1845. Fra le carte del canonico Michele De Nunzio troviamo lw seguente quartina a Ini dedicata.