Rassegna storica del Risorgimento

ROSSI GIUSEPPE ; RODI GARGANICO ; CARBONERIA
anno <1930>   pagina <486>
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486 Mieli riti rigelo De Qramia
Il sarto MdsuiusoéUn un dì viveva Per frìzsrì. e motti tanto rinomato', Vhe U popolo di Rodi manteneva Svente con le rìsa rallegrato .
Lunghe e frequenti pratiche fece il Bossi per essere indennizzato della stia perdita, ma in mezzo a quel trambusto di cose non si potè pensare a lui. Finalmente, sotto il governo di Gioacchino Sturat, e-propriamente il 28 agosto 1810, il decurionato lójL Bodi, presieduto dal sindaco Liborio Carbone, emetteva la seguente deliberazione:
Essendosi convocato questo decurionato per esaminare le per­dite e disgrazie sofferte da Giuseppe Bossi di Francesco di Bodi nel viaggio di mare fatto per Pisola di Oorfù nel 1807, a tenore degli or­dini del signor Intendente di Foggia, e quindi rinvenire li mezzi da soccorrere questa infelice famiglia e rifarla dalle perdite sofferte pel servizio dello Stato. Inteso il detto Bossi, l'equipaggio della sua barca e li periti, si è constatato ed acclarato dì aver perduto il Bossi ducati quattordicimila e trentuno per sua mesata di nolo in ducati sedici e grana trenta al giorno, per barca e merceria perduta dagli invasori e per altri infortuni. Pei' risarcire lo stesso si è proposto da questo decurionato di aggiudicargli un giardino di agrumi, sito nel tenimento di Bodi, denominato le Oerneglie, appartenente all'abolito convento dei 3?3. Domenicani del comune di Vico, un piccolo oliveta ed una piccola vigna, siti nella territori di Vico, nei luoghi detta Canneto e S. Angelo, appartenenti ai PK Domenicani suddetti. E poiché tali beni bastano appena a soddisfare il Bossi della metà dei danni sofferti, si propone di doversi lo stesso rifare dall'assegnazio­ne che godeva l'emigrante D. Caterina Medici, sull'eredità di Ca-vaniglia .
La deliberazione veune approvata dalle autorità competenti, ed il Bossi si mise in possesso dei beni offertigli. Ma nel 1815 il Bor­bone, rientrato nel regno di Napoli, non mantenne i patti di Casa Lanza. da lui giurati prima di lasciar la Sicilia e coi quali si assicu­rava al popolo un'amnistia assoluta ed universale.
E poiché, sui!'autori ti) del Cantò (2), a molti furono ritolti quell'epoca i doni di Gioacchino, fu così che anche al Bossi furono ritolti i ììùnì clu; gli erano stati concessi.
(z) Storio degU Itfttìftnt, -Voi, yi. jMfe. Sii.