Rassegna storica del Risorgimento
1848 ; DUE SICILIE (REGNO DELLE) ; TERRA DI BARI
anno
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1930
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498
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498 fowM Rubini
Avevano lato luogo a quel procedimento, e dopo; olle era, interro n uto un R. Decreto di amnistia del 19 maggio 1851 per alcuni reati meno gravi, la Gran Corte non credette valesse la pena di infierire contro coloro per i quali era stata eselusa l'imputazione più grave di cospirazione, mentre con la condanna per associazione illecita e per usurpazione di funzioni avrebbe pdfcuto colpirli soltanto sopra-valutando al di la di ogni giusta proporzione l'importanza della manifestazione avvenuta in s<?no alla Dieta il 2 luglio 1848.
Gli accusati prosciolti che si erano semplicemente nascosti, senza varcare i contini del Regno, ricomparvero, uscendo fuori dai propri nascondigli.
Alcuni altri, cne ai primi sintomi di persecuzione avevano varcato clandestinamente i confini, non potettero tornare se non vari anni dopo, e di essi non rutti ebbero la suprema ventura di poter vedere la redenzione della Patria alfine liberata ed unificata, sogno alia cui grande realizzazione nei duri anni dell'esilio avevano votata la fede e l'opera assidua della loro mente (6).
(6) Fra questi vi era Vincenzo Sabini, zio paterno di chi scrive queste nòte, anima ardente di patriota, nutrito di buoni studi, addottorato in Di ritto e in Lettere e versafclssimo delle discipline economiche. Dopo II 15 maggio fu tra 1 primi ad Insorgere con la parola contro la manomissione delle franchigie costituzionali; aveva poi accettato di far parte del Comitato Esecutivo nominato in seno alla Dieta di Bari.
Allorché si scatenò lu reazione fuggi attraverso 1 mouti della Basilicata, riparando a Napoli, ove visse per qualche tempo ! presso: amici fidati e sicuri. Il 14 aprile 1852, merce la compiacente complicità di una eletta dama straniera, e con un Ingegnoso stratagemma, riusci sotto le spoglie di fuochista ad Imbarcarsi 81 "uh legno -francese 'diretto a Genova. Dì là passò Torino, dove trovò accoglienze cordiali ed affettuose da parte degli altri esuli napoletani: Massari, Mancini, Sclnlojii ed altri. E con alcuni di essi passò a Parigi. Ivi si legò In fraterna amicizia con Giuseppe Pisaneftó, Ottavio Top-putl ed altri illustri, e potette entrare in relazione con Gioberti, anch'egll In quel tempi nella Capitale Francese. Ebbe l'opportunità di assistere al colpo di; Stato idi Napoleone 'JTerzo, avvenimento da pi preveduto e largamente descritto nelle sue lettere ai familiari, che si 'conservano dall'Autore del presente scritto.
Mori nel 1856 a 45 anni. DI lui scrisse nobilmente nell'iride del 16 dicembre 1856 pag. 183 l'allora giovanissimo Ottavio Serena..