Rassegna storica del Risorgimento

GIORNALISMO
anno <1931>   pagina <301>
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il solito temone ed ai ricevitori degli altri pubblici contributi resi­stevamo con insolita audacia (25). Il moto da Albosaggia si estese giorno per giorno a Montagna, Carolo, Bossetto, Pianterà, ecc., né fu possibile calmarlo, nonostante le pratiche del Prefetto, assistito da una Commissione di cittadini, fra cui l'arciprete, i quali, tentan­do parlamentare con gli insorti, a stento ebbero salva la vita. Si mobilitò in fretta e furia la Guardia nazionale. I rivoltosi, avvi­nazzati e furibondi, avanzarono, incendiando e saccheggiando, ir­rompendo, FU maggio, a Bormio, guidati dal brigante Sehena , tentando, il dì dopo, di far insorgere le valli inferiori; ma queste stettero salde. iLa cittadinanza di Bormio diede esempio, in tali frangenti, di moderazione e fermezza, e non si lasciò sedurre dai briganti né dagli insorti valtellinesi.
Intanto che i Franco-Italiani riprendono l'offensiva, le popola­zioni de* luoghi, minacciati dai briganti , si armano. E mentre il 14 maggio reparti d'insorgenti cercano tagliare le comunicazioni tra il Polfrànceschi u-h'era in Valtellina, dov'era giunto un distac­camento francese) ed il Comandante la Gendarmeria in Valcamo-nica, pure in tumulto, il 15 il Polfrànceschi entra in Tirano, ed Edolo viene contemporaneamente liberata col ritiro, verso il Tonale, dei reparti austriaci e dei loro seguaci . Giunti altri Francesi e calmatisi gli animi, la rivolta cessò. Siccome però, col 1 luglio 1809, doveva andare in vigore il nuovo sistema tributario di Dazio-con­sumo, e molti erano i malumori da parte delle popolazioni di Bor­mio, il Municipio di detta città portò i lamenti al Prefetto e intanto, in segno di protesta contro il provvedimento, mugnai, fornai, osti, macellali venditori di liquori ed altri esercenti chiusero i negozi, dichiarando di! non poter sottomettersi a così, forti gravami, onde fu decisa dall'Autorità, la oppressione del provvedimento. Sebbene poi il generale austriaco Chasteler si fosse ritirato ed i Franco-Ita­liani si rendessero in tal modo padroni della situazione in tutta l'aita Lombardia, tuttavia l'agitazione non si poteva dire finita, perchè complicata con le conseguenze del Blocco continentale e quindi improntata a carattere economico. Infatti nel Trentino un grandissimo numero di fuorusciti del Regno italico ed avventurieri di ogni risma erano accorai ad arruolarsi nelle compagnie, con la speranza di far bottino. In Valtellina spasseggiavano ì malviventi e i disertori, che commettevano aggressioni, ruberie, incendi. Il fé-
(25) MARonsra. Vedi Nota 28, dosi ttntìie il BoitratìiAml, Notisi IT.