Rassegna storica del Risorgimento

GIORNALISMO
anno <1931>   pagina <304>
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In quanto airilirn, che Uà tratto molti documenti dagli arcMvi anstiiaei; g liafrai.j dandoci su IT insurrezione tirolese, nn lavoro, otto vali sùsjte'Étì. esauriente, rilevo elite egli accenna spesso alle lipercussioni della sommossa in Valtellina, ina trascura quasi del tutto la Valcamonica, ignorando la relazione Sorniani ed essendogli fuggita quella Guameri. Ci ricorda ene il Barone Hormayr ripo­neva, molte spé 0M Valtellina;; ma, causa la riltirata del ge­nerale GiiasteJer, mancò il progettato collegamento dei rivoltosi sul Tonale. JSTeppure la comparsa d'un ufficiale austriaco, il Conte Gròt­ti, fino a Edolo in Valcamonica aveva sortito alcun risultato. Ju-valta vènùie quindi in Tirolo a cercare appoggi e li trovò presso Gio-vanelli) a Bolzano jpies.. Tschoell a Merano, disponendo ogni cosa nell'eventualità che anche i MalàSsi , rivoltassero. Si cercò anche di tener desta la regione veneta, ed a tal fine il Comando austriaco si servì, per Yerpnavd'un Barone tirolese,- che aveva degli interessi commerciali anche in quella città. Dai capi del movimento si pensò poi> ai primi di giugno, di riprendere contata con i Valtellinesi, a mezzo dei ricordati agitatori Paravicini e Juvalta, oltreché di Mi­chele Foppelj di servissi M Corrado Pianta a Zernetz, di Traversi ad Ortenstein e dei Cappuccini in Tarasp. Giungevano intanto, per mezzo degli agitatori Schenna e Frischmann, informazioni e lettere ; e fu presa in considerazione l'idea di tentare addirittura una pic­cola spedizione in Valtellina con due campagnie di armati, con un cannone e con da sei ad otto compagnie di tiratori. Si pensava che una rivolta in quella provincia avrebbe avuto delle forti ripercus­sioni in tutta la valle padana,-, essendo, dicevasi, quel territorio sguernito di milizie ed il Piemonte in fermento, tanto da fare spe­rare ai rivoltosi nientemeno che una diversione su Milano (31). In poche parole, il confidente dell'Arciduca Giovanni si proponeva trar profitto dallo stato generale di malcontento, inasprito dalla prigio­nia di Pio VII0, e faceva assegnamento anche sulle forze navali bri-taniche. Per suscitare il fuoco della rivolta in mezza Europa, egli ayea pensato ad una serie di piccole spedizioni, una delle quali!, partendo dalla Posterìa, doveva puntare su Villaco, Feltre e Bel­luno, una seconda muovere da Trento per arrivare a Bassano ed a Verona, una terza dal Voralberg penetrare da un Iato in Valtellina, dall'altro in Baviera* .Gome si vede, nei comandi austriaci si lavo­rava molto di fantasia, e se ne accorge lo stesso Hirn.
(31) Etne MverMon zu Mattonò, p. 523.