Rassegna storica del Risorgimento
GIORNALISMO
anno
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1931
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pagina
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308
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le prime ripercussioui del moto' tirolese in Valtellina e nella già Contea di Bormio, correva voce in quella regione che il Juvalta, ch'era ivi comparso in divisa d'ufficiale austriaco, fosse destinato a comandare un grosso nucleo d'insorti e che qualche altro miglitelo gli doveva condurre xm suo amico, il prete Morelli, che poi comparirà in Valtellina in divisa egli pure di ufficiale austriaco. Fatto si e die l'dtoe capi principali dell'insurrezione nell'alta Lombardia, Juvalta :<e Paravicini, ebbero a guerra finita, ricompense ed onori dal governo di Vienna, soddisfatto dei servigi, resi da entrambi. Secondo l'Hirn, parrebbe che non Juvalta, ma Paravicini, d'intesa òn altri capi della rivòlta, quali il Salis ed il Pianta, si appellasse ai sentimenti dà libertà regionale della Valtellina, per riunirla nuovamente ai prigioni. Fatto si è che al Quartier generale dell'insurrezione tirolese, dove teneva le fila il Barone Hormayr, s'era progettato, per avere l'aiuto di Paravicini, Salis e Pianta, di venire alquanto incontro alle loro aspirazióni, restituendo l'indipendenza a tutte le terre svizzere, per sottrarle così all'influenza francese, facendo altrettanto del Tirolo, del Voralberg e della Valtellina, e rimettendo in vigore, circa quest'ultima provincia, l'antico confine della Bezia romana.
LE RELAZIONI UARNERI E BORMANI.
La relazione Guarneri espone la situazione della Valeamonica dalla prima invasione francese al 1814, ricordando che le splendide vittorie del Bonaparte e la ritirata degli Austriaci destarono grandi timori in quelle pacifiche popolazioni, e non senza motivo, perchè nel marzo 3797 Bergamo, Crema e Brescia inalzavano le insegne della libertà. Brescia invitò anzi le popolazioni di Valeamonica ad unirsi a lei; ma quelle presero le armi, disponendosi a difendere la loro fedeltà a San Marco. Le idee democratiche penetravano intanto anche nella vallata, ma coìn isc ristatati, ed anzi si delineò sùbito un cosi fiero dualismo fra la parte cittadina e quella campagnola, che la prima, temendo d'essere sovercbiìata, si rivolse ai Francesi. EJd allora le vallate si rassegnarono al loro destino, meno Val Sabbia, che cedette solo alla forza. La Valeamonica venne così a far parte della Repubblica di Brescia col nome di Cantone della Montagna; ma nel 1708, essendo la Repubblica di Brescia già incorporata nella Cisalpina, anche la Valeamonica venne a far parte