Rassegna storica del Risorgimento

TOSCANA
anno <1931>   pagina <339>
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Lìfùf*on/to atòstoiiueo in TMGWIM 339
ÉÉ W*fe W dMtlàdel vostro Ifeilvliifito Sovrano, S. A. I. e R. l'Arciduca .Gall Leopoldo II, é in eseensiione degli or­ti dinì superiori datimi da S. E. il comandante in capo feldmare- se-ia-lte conte Radetaky;, sono entrato colle LI. B.B. Truppe da 'Me.comandate sul vostro iterrifÉOriio: JpL.
Poco; più oltre, il B?4,spre assicurava i toscani del suo rispettò <JL Ji. istituzioni consiituzionali i ma erano vane promesse, perchè lev pi'a'utfoi ch 4i diceva sospeso in via provvisoria, venne poi abro­gato dennitivanienfg: mi 1852. Appena si seppe che gli tÀUicl erano entrati a Lucca il eonte Walewsltf scrisse al Ministro degli B-steri per sapere quale atteggiamento avrebbe preso il Governo di ffcftl all'invasione; poiché se questa avveniva contro la volontà del Granduca, gli pareva necessaria una solenne jpltèsta, e in caso contrario, occorreva proclamarlo apertamente e senza reticenze (18). Il Ministero;, appena avuto sentore del proclama emanato dal Jìre si era dimesso restando in carica solò' pei? il disbrigo degli affari più urgenti; sicché alla esplicita domanda del Walewski avrebbe dovuto riondgta;'9 .érrtoriv ma questi a sua volta si rivolse al Granduca scrivendogli in quesli termini: ... Sono stato con moltissima insistenza aggii-aife dai mùiisM ;dl! Francia e d?Jn-j ghiltèiTa affinchè io protestassi contro l'ingresso delle troppe au­striache. JE- ., antshe rimessa l'unita nota del ministro di Francia Ho resistito nulla ho fatto di ciò che mi si domandava, non pa­tendo ciò dipendere che dalla volontà esplìciisa/ di V. A, f. ej Beale pg., "
(17) BAXDASSEROSÌL i Cfìj., Pag. 587.
0.8) GBNNARBIU. Ojpclt. Documenti, pag. 65. Come si vede, sebbene avesse proprio In quel giorni, sbarcato a Civitavecchia le truppe che dovevano .aj condurre a Roma Pio Nono, la rancia tendeva sempre ad evitale il predo minto 'austriaco sulla penisola.
jjjlg) Questa frase farebbe supporre che il Granduca non si fosse spie­gato bène durante 1 colloqui di Gaeta. Si è discusso a lungo sn questa fac­cenda, per stabilire se il Serrlstorl abbia giocato un doppio gioco fingendo di ignorare Quel che sapeva benissimo oppure se sia stato una vittima delia ipocrisia granducale.
U GenmirelH Afferma appunto che 11 8. ignorava il latto del convenuto Intervento taciutogli con insigne malafede (op. clt., pag. LX1T); e Armando Sapori, in una recente monografia (Luiui Brristorì, s. a. I/Arte della Stampa, Flren55e)j sostiene la Stessa- tesi. Viceversa, secondo 11 Baldase> ioni, il Commissario tacque per paura dell'Impopolarità (op. cit., pag 377}.. E fai una lettera inedita rivolta dal Granduca allo stesso Baidasseroni. Verso la fine di Maggio lettera che ai conserva al Museo del Risorgimento di