Rassegna storica del Risorgimento

BOLOGNA ; TALENTONI BARTOLO
anno <1931>   pagina <358>
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Giovanni Maiali
nacete deirT.rdltoi tetueuda dm mi lucerne pattern, come Mvty. i fojHi otto giorni coila solita corto, fui condotto nuovamente dall'Uditore, il quale, con eviH maggiore della prima, m'intorrogò .sullo, attera in -ditàw che aveva già sul spo tavolo, e sopra diversi convegni politici cui diceva csserail ritrovato. Risposi non copocee :u5enjte di' cifre, ne essere nini andato a con-vegnj, politici. S'infuriò talmente, ette vomita .contro di m mille vfUftxitet uilnaeciandoini pmramebe di battermi. MI fece soloseiivere ;ejfài che aveva scritto 41 sergente: la Tedesco e, con. replicate luinaccie, mi eongedjiiu
Rientrato nella mia cella, e pensando- agli insulti sofferti, ed .all'unii* liazione potit jft convinto di dover tacere per non sacrificare alcuno, non mi potevo dar pace, e desideravo piuttosto morire die contìnua re? lUn'esistenza cosi Mibolata. La sentinella, che era dentgo alla prigione, vedendomi cosi disturbato, si offerse darmi lapis e. carta per scrivere. La ringraziai col dire che non avevo d'uopo di scrivere ad aleimee clò feci, temendo di un tro-dmiento. Difatti, poi, seppi die, molte i0i littore si era seito; idi tal incasso per scoprire le tresche politiche. Tutto colà, era calcolato, né mai ci lasciavano un momento tranquilli; non vi era arte. ne astuzia che lascias­sero "intentata per IseoprÌEe Oe- trame .dfc fatti paMMì* e4it*vaaJ,,e<n buoni modi, con lusinghe, promettendovi di mettervi in liber!lj, m si nominavano J capi delle Società segrete; e, non riuscendo con dò od ottnè.nulla, come nulla da me ottennero, allora trattavano con insultò .e, l'Ultimo argomento, per loro, era quello di minaedarvi colle legnate unico miWy lor detto, per farvi dire la, verità. Temevo, soffrivo; ma sempre* taeujfe. (B*daaj inette dormjvoi; fìgjonauiliaiaeiJte nel mio: pagilìéricclOi. La sentinella che dava sul­l'orto s'inchinò sopra la buffa della mia Ifisnesfcsa-, e, con un forte urr che intuonò per tutta la prigione, mi svogliò di sorpresa, e, per Quella notte non potei-eniuder occhio. Altra' ifolke, seihpré dall'orto.v passavano individui cav ri.eni di; catene ;nlmeuo cosi parevavjj fugavano, piangevano, si disperavano, e tutto serviva a tenermi in forti agitazioni. Il sergente;e il evaporale car­ceriere erano ammaestrati a modo da far ili ventar pazzi 1 .poveri ietenntfe il che, molilre voltai accadeva. .Quando il sergente/ k il caporale- cambiavano Ja sentinella- tiravano, di giorno, il catenaedo con liloteesizav: e la notte con urto talmente forte, e con tale fragorei che ero- impossibile JWIXÌT prender S07M1.0, unico refrigerio del prtgionieroi. H più ri die volto il pane ve l< tira­vano dalla bocchetta, .conici 8 farebbe con- tfin cane itìrofol>o.
Finalmente, una mattina, venne uellff .prlgi.or.ie II sergente cartìeriefi' tutto allegro, e mi disse: Lo dimanda il signor tUlitoteì>. ba iIelle buone nuove da dargli, e,- non' eoli solita scorta, ma solo con la sentinella d era entro alla mia celia, mi condusse dal maggiore Uditorej: ti quale era solo, M venendoli! i incontro,'Bit' disse-: Ho buone nuove da noi idearvi.. Ltt vO-