Rassegna storica del Risorgimento
BOLOGNA ; TALENTONI BARTOLO
anno
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1931
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pagina
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359
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Prigioni austriache e pontificie in Bologna 359
stra famiglia ha scritto dne lettere una aiiretiÈà ai me, pulirà a voi;-stanno tutti bene e attendono.ai cassa; hmoa. urgenza elio voi andiate per affari. Se amate la vostra famiglia, se, vi: stanno a cuore i vostri urgenti affari, lapende da- oiì 3-1 volerò presto nscire. M> impegno la mia parola d'onore che nessuno mal saprà dalla mìa bocca che voi abbiate Àecaftfc: i inoml del capi della vostrjj; società segreta, che sono sicuro conoscete* JandOmii spiegazione della lettera in cifra, che voi certamente non ignora' vi" garantisco chej.idopo otto;giorni, sarete"a essa vostra. - Queste sue pajfll: non avevano ancora iÉÉ'o,. eco, quando, di sorpresa mi si fé a dire : A proposito, che scriva a casa voMfy. fèrchè paghino 1 due paoli: M mese al;. voaM amici, come pagavate* oi, piando eravate a casa? Lo strattagemma era stringente e veMito all'improvviso; ma- io non mi perdei, he feci involontarie mosse, che dessero sospetto alcuno; mati-L'Coni anchesswi e risolutezza, risposi, no ; perchè, mai-, appartenendo iwfèoeietà, impila dovevo pagaie);, come pure, non essendo a ragliato a Quella, non potevo cèrtamente conoscerne I capii molto più che si dicevano società segrete): ie- per la stessa ragione, on potevo saper nulla, e capir nulla della lettr li :c*B?a*. 'Allora l'Uditore ebbe a dire,? yi abusatei bièlla: mia plipaiipìj non volete il beneì. avrete 11 male; ed il (3ran Consiglio vi giudicherà: e, licenziatomi', ine ne ritornai alla mia prigione.
Popò -tre giorni, venne 11 sergente in alta tenuta a chiamarmi, dicén domi : Venite, che il Gran Consiglio vi aitfceudléj- ed in base al vostri portamenti vi giudichei'à : pensate che,; stando sulla negativa andrete a finir male; giacché tutto si conosce. Mi fece circondare da tma compagnia di Tedeschi in alta tenuta ; mi condussero fino alla porta, della sala degli esami, ove mi fecero entrare. Assisi in giro ad un gran tavolo erano il Maggiore Uditore, due colonnelli, due maggiori, due capitani, 'ditte: luogotenenti, il solito sergente- .seritturjtiie- tutti In alta tenuta. Arrivato quasiéttO al ttfe volo, l'Uditore rivolgendo la parola a me,- domandò se mi ero persuaso di dire la verità. Giiai se non la AlBes noi già sappiamo tutto,, e non vogliamo che la vostra conferma ; animo, decl'lnate, dunque, i nomi dei vostri capi. Risposi, come sempre, die, non facendo parte della società'-.segreta, di coni? seguanza. non potevo conoscere 1 capi ; e die. io ere un uomo d'affari, capo di una famiglia, e,: quindi, non mi ero mai eiwaipo delle cose politiche, é molto meno delle società segreto,
Allora riJd'it-Ore> ptto iirfurlato, mi licenzio, ordinando al. sergente carceriere di mettermi la catena al piede. Il Gran Consiglio avrebbe esso seriamente provveduto al casi miei. Andate replico ancora una volta ; avete tempo due ore a dire la veritA . Tornai al carcere talmente conturbato che non potevo .reggermi In piedi. Giunto nella cella, mi sdraiai sul pagliericcio