Rassegna storica del Risorgimento

DUE SICILIE (REGNO DELLE) ; FABRIZI NICOLA ; FARINI LUIGI CARLO
anno <1931>   pagina <363>
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Friffìoim anstriwlw e pontìfima in Bologna 363
Óufindo w oittulm rìmtiiava GMimtilo M fmt parte M soaietiì tìspéte, *e-tondo te leggi di allora., ,WQ. QOMdamkato a ,ect tmnH idi j/Mar; c m mot membro della direzioiici, afta imir-ty, iiti y*o: mwfà' j[>w Wì(M U me, porche, dopò pochi /,; :/.no gmoiàtt S* *: pate' M pona*, <jj tptóftcW, dreve liberati; meattfe <a) ìm,. àón pòoM aMHf'4i mwwa; m Mbetl qttélld U-Itùrtà ciao mm '0. sospim dei nostri mori mÉBmM.
Net primi di maggio del dSS9 a31 ttómlnelo a vociferare' che Vittorio Emà-nuele. albu-a BjerMTSSemontej -tìojla sita aitata, alleato, eoa Luigi Napo­leone TII Imperatore: di ISineesi, aveva intonata la' guerra aAusia. quindi IoV in unione degl altri pochi detenuti politici, esultavo, héxi Sapendo che la sua vittoria avrebbe avuta in conseguenza certa della nostra libera­zione*, M M ugno di detto anno, anno di vendetta e ili libertà, dal piano superióre della nostra carcere ove dormivamo, e iftu dÌÉfi. rvedere ebei dalla sommità della torre di Forlì, sventolava la tanto; desiderata Bandiera,. tttì colorès Quella Bandiera che/ ostò tanti sacrifici, che fece spargere rivi di sangue; per cui s'namoiareno migliaia di martiri- Quale gioia ! Quale consola­zione I Quel giorno fu per me e per 5 miei compagni il ph'i bello della nostra vita? Passammo in quella ansiosa aspettativa di libertà duo lunghissimi giorni, e quando, nel terzo* aU'teprovvìSo;veflemitìo aprirci il oàncello delia porta maggiore della rocca ed rateare pili di duecento, m'abinieri armati di tutto, punto, ed. in teuugi di marcia,, p fn erribilé momento pejf iftoL 'tEfememmo ebe ci conducessero con loro. Ma fummo presto disingannati. Brano venuti a prendere un giovane di San Marino, arrestato Ù giorno innanzi. Avutolo con loro, se ne partirono, seguiti :anehe> Età imiiitari elle lesane: a custodia delle carceri e da tutta la truppa j5}< trovav-isi to città.;. Dopo rar'ora circa, verniero una ventina di cittadini armati per il servizio di guardia alle carceri, per ordine del Governo Provvisorio j nello stesso tempo, chiamarono me e mi condussero nel Palazzo Comundàcu*Ove erano i rappresentanti, del Governo Provvisorio, nelle persone del Oolite Pietro PasolinfcZaiiolll vó Marchese; (.'.-i-ni ilio Romagnoli. Col primo ero stato in prigione -a Bologna per la stessa causa; fui da questi signori interpellato sui detennii politici, ebe da poco si trovavano nella rocca; ne declinai ì nomi e furono subito rimessi in li­bertà.
Qui finisce ia mia parte iwMcn tracciata! senza ornomenib di vana re>' lorica, ma Improntata a quella verità Inconcussa, cliej k degna di un uomo ji)-ji.-ii"/jM)r-; e senza aggiunta di commenti o di postume dichiarazioni.
In Appendice alla citata 'opera del Dallo! lo, OoHpiraaiotli e Cospiratori, a pag. 175 e seg> è ampiamente spiegato l'enigma della lettiera in cifra di eni tanto