Rassegna storica del Risorgimento
LINCOLN ABRAHAM ; MAZZINI GIUSEPPE ; MELLONI MACEDONIO
anno
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1931
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pagina
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464
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4<H CHusappo LùtHUtlìi (pohimmo
per ìil: liberta (rjMa vostra adoratìssima patria, Circa WMmM, Humboldt roì; mrM acrltfeOi k utla oplulone, la M futura confederazione dl/Sitì tedeschi, w VM :M Riescili deù'impmjo: aftgtiitóco, djsfiptìtìio inel'ittfcabllmen.tei Tr-.sazift deve Hm Jtteeessarlanaeajte II proprio posto pacnè nulla, vaerà mai,, e poi npgi- a giustificare la fiol'enza dì un atto* inle .fai rgueìlo: 'di toglierla dfl paese 0vìgm S fainéi qui pure, WPPi'optjfcsionej debfcjjàilo strazio <H attesto? s"top Jllegató plauso le. ipft frutte- KaPigié otfiiiugo. pMg voi io ricorderete.. 3* come noè ;sl pò giustificare questa ingiustìzia, cosi non si ipufo glusilfeare .ttuei'fc pe atroce che .ngnlltel commétte a danno della povera Irlanda, , gorgogli* deBa piccola Inghilterra dev'essere- ridotto .alle sue legltptne proporzioni, deve essere limitato e compresso nei suol giusti ieojaaBìtj. jetoografleumente parlando. Per principio nou devesi ammette Fér -duce Ìngoig di nessun* ppri,! m tàaqmiam idegii ÌÌIOH-.M vera liberta non Sster4 inai- se non riconosce a tu'l'i I popoli la propria legìttima! dipendenza. Che. aìrtio:. ii:3Mgtìateifà: M appropriarli <flea t* rfg< oji è, Hk 'jsè?;àfBfi3prhia;ty.utì indébita una giustificazione al diritto d; .corsaro e dei xe-rdne1: 2?;' 'al awwette' -toiiliciuanieuté Con questo l'atto clic ogni popolo ha idliriulfeo :-a n;on rispettare la propiieidcgii. altri?w sancisca cola dolche l'i i.ii-pi'iétà è un furto a dispetto-1 elM leggi vigentì dell'ordine!?-- M> igOno, -ctMtvinttt: eue i barbari Venuti dalilfe lontane tundre, 1 quali, :eoMè' invasiona delie loro-.ahbominevA orde, approfittando dello stato dt sfacèlo ìmwìk !trcui sflìibiifeteasl Impiperò iioumno, lo Inumo predato, manomesso, derubatoHannien-,'Jiti:j abbiano fatto retrocedere di secoli e secoli indietro la marcia trionfale in avanti della attoria umana suÉa coscienza universale dei popoli attrai-tfèiteti, M vvJcmavauw w, Indistìntanientej adì essere un solo popolo :tma salti, famiglia, e, repeiitiuameute, si addensarono sul mondo cispe d'allora le tenebre più fitte de'to'più Incoinposttt delie barbarle sulla luce meridiana li Roma immortale ed eterna. Bii quella gloriosissima Soma, o illustre amico, che ha dato ttt civiltà a; tutte il globOi 'iiteestoe, che et ha. persino scoperti, -che ci ha et*efr fedenti, educai WiWMi moraunentei; colile sjae leggi ìndi-stimttiblli- pi quella Boina, i*ipeg che <ktàffljg< messere, in un periodo di tempo,, pie o menò prossimo, la capitale luminosa degli Stati tìnM ìd'Europo, in eoa-tr appaiatone a quella ittìstèmatlca distruzione d'ogni fg- fondamentale principio di libera bidipendenza. che sta, facondo ed ha fillio sin qui la presuntuosa piccola IngbUtorra, In quale domina dispotica, con Malta e G-ibilteri indebitamente approprile, in un mare, nel quale essa avrebbe aulla asebe fare e pel quale 'fe sacra Mieritìaziono di a mare nostrum della gran madre Roma, vaticinata caput mundi dai tempi ittuticldsshul;: Ìina-ianor> la città afìtaseduante del più: bel. sole cùiitrcr :le' mene ipocondricne della nebbia ottenebrante. La stessa privilegiata geografica posizione della eittft eterna.