Rassegna storica del Risorgimento

1860 ; MILLE (SPEDIZIONE DEI) ; SICILIA
anno <1931>   pagina <109>
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XVIII Congresso; Sociale di Patavmo >9
E a Calataiìmi rimasero feriti, dei nostri, Giuseppe Aiello, Ma> rio Palizzolo, Domenico Bazzauo e Vincenzo Ohiossone. A Giacinto Gamia venne ucciso il cavallo. Gai fu il vessillifero dei Mille fino al momento in cui INlno Bixio sentì il bisogno di portare la bandiera jjg! capo al suo battaglione affidandola allo Schiaffino? Giuseppe Gampo. Poi il rivale di costui, Antonio Pellegrino, vanterà di aver impedito che il di'appo disputato cadesse in potere del nemico. No­minato in perpetuo portabandiera della società palermitana dei su­perstiti dei Malie, farà sventolare per anni e anni quel drappo vero o supposto (la cosa non è ancora sufficientemente chiarita) nelle dimo­strazioni di Palermo., Gferto si è che il Pellegrino (il quale ebbe poi vita travagliata e, per quanto ne sento, non sempre limpidissima) in certe sue memorie dettate alla figlia e donatemi dal Comm. Carlo Albanese, presidente della società dei reduci garibaldini, afferma ( purtroppo con particolari poco credibili) di essere riuscito a strap­pare dalle mani di un soldato borbonico la bandiera, di averla di­staccata dall'asta e di essersela nascosta fm M serio e la camicia . E ty,fto questo soggiunge sotto gli occhi del Generale Gari* datiti, del colonnello Cenni e del Generale Carini ed in campo di battaglia fui nominato da Garibaldi sergente . Do la notizia per quel -che vale, pur confessando che il racconto mi lascia molto dub­bioso.

E tralascio altri episodi, che ho pò]fcìtip ripescare, per raggua­gliare il Congresso di un documento cE somma importanza prove­niente da un altro valoroso cui, meritamente, Palermo ha consacrato un busto marmoreo, con bella iscrizione di Eliodoro Lombardi il cantore di Calata fi mi, all'ingresso del suo Giardino Inglese. Trat­tasi di un giovine medico che, per unirsi ai Mille disertò datLPcser-.tìcte regolare ed ebbe non poche seccature piuma di farsi perdonare colpa si bella ffl Stefano Tedeschi di Alimena che, per non pre­sentarsi con un cognome poco simpatico, in un tempo in cui era stata aperta guecgjft con l'Austria, si faceva chiamare col cognome materno di Oddo e che figurar negli elenchi o con questo solo cognome o con qnello dì Oddo Tedeschi.
Fra le carte donate dalla sua famiglia alla Socltìlf iciliiana di Storia Patria è una bozza di lefcera diretta al Garini, Presidente