Rassegna storica del Risorgimento

SICILIA
anno <1931>   pagina <161>
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i nostri (comi elif.eriseQvll Ogrleo) non avessero/persuaso Garibaldi a marciare verso la CapJMe iMfece di ritirarsi nel tèeffe dell'isola, a Qastrogiovanni (come consigliavano altri)., e ie 11 Ita Maaisa non avesse concentrato a Gibìlrossa sin dal Si maggio i picciotti. (3500 e più) delle squadre, (o, come? con L'enfasi sua propria egli li diceva, i cacciatori dell'Bt>mi ,: se égli: e gli altri Siciliani non avessero la mattina del 26 acclamato (àatibaldi (venuto a loro da Mi sii meri), gri­dando : a Palermo! apafetmolj è certo, ne concludono, che Garibaldi avrebbe dato ascolto a quegli altri e preso tutt'altra decisione che quella di marciare a Palermo.
jopo tutto pei*;,., mi permetto di osservare a questi nostri egregi scrittori : di fronte a quegli altri che non sanno o che non vogliono comprendere, valeva proprio la pena, che essi si fossero arrovellati tanto nel confutarli, quando sarebbe stato ben più semplice ed elo­quente mvoléijé; loro quella stessa domanda, che il Cardinale d'Este rivolgeva a Messer Ludovico?
Nonpertanto per parte mia debbo dichiarare, che siccome le pub­blicazioni, che contengono quelle accuse, in generale sono aueora più divulgate delle altre, e che esse sono dovute anche a scrittori più o meno autorevoli, cosi ho creduto doveroso e non del tutto inutile occuparmene oggi, per quanto brevissimamente, sine ira et studio, convìnto, come sono, che l'opera vostra varrà a fare chiudere l'in­crescioso dibattito in modo definitivo.
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Questo in breve il contributo della Sicilia alla grande epopea del Bisorgimento, certamente non inferiore per importanza a quello di qualsiasi altra regione d'Italia. La sua ostinata tenace incessante lotta contro i Borboni, riuscita alfine vittoriosa1, fece realizzare al '60 uno degl'ideali del '4:8 : emanoìpasstom dalla tirannide paesana; mentre l'altro : emancipazione della tvfajmide straniera fu realizzato dalla rinnovata vittoriosa lotta del Pieinonte contro <leE'Austria*.
L'ima e l'altra lotta ebbero la più viva ripercussione, ed anche, in quanto fu possi hi le, fervida coopcrazione, in tutte le altre regioni, nelle quali intanto HI. era reso sempre più forte e diffuso il sentimento nazionale. Cosi anche pei* la fatata evoluzione dell'altro ideale del *48, della FMfprmkme a quello delVWniW, e del fpttbbtUxvno (dei Mazzi­niani} quello monareli4oo,, al ''60 l'Italia, come aveva vaticinato