Rassegna storica del Risorgimento
SICILIA
anno
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1931
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pagina
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163
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ed anzi (basti cennare alle macchie del sole) anche iu quelle della imtiira?
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Ma oramai e tempo di seguire l'invito, che rivolgeva appunto alle <f0OTdès Musae il nostro antico poeta, il grande poeta, dell'Im-perOi del quale cglebiaamo ora il bìmillenafó Majora omanwsl
Il cuore e r anima dèi Siciliani, senza di cui questa >opea non si sarebbe compiuta, non mutano per mutare di eventi non mutano, pur quando tgdono incomprese 0 peggio misconosciute le loro glorie ed i loro sacrifizi.; e pronti sempre a nuovi saerilsà,serbano intatta la fede nei destini della grónde Italia. Quella fede, di cui diedero cosi fulgido attestato anche durante la recente gloriosa guerra di redenzione, nella valanga cfyg sale col Generale Cascino, nella eroica difesa. del Grappa col Generale Di Giorgio, nelle insuperate gesta d'un Rizzo e d'un Russo, ed In cento e cento altri episodi, Quella fede, quel cuore e quell'animo, che sono il più sicuro baluardo E questo estremo sacro contine della patria sul mare, senza del quale, ammoniva duemila anni or sono Giulio Cesare, Boma e- f'Iitalla non possono dirsi sicure: SioiUam- atque Afncam, sine qwilms Urbem> atque Italiani urì non potest. Monito questo, che non poteva non essere raccolto da chi oggi, pur coll'avVivàfjji il culto delle antiche gloriose memorie, mira ed intende con vigile cura alle nuove fortune d'Italia: del Duce supremo che in quel suo nobile discorso tenuto inaugurando l'Università di Perugia, trattava,, ripeto col Pais, uno dei più importanti proclami delle guerre Puniche, e cioè, della secolare lotta tra Boma e Cartagine antica
Con questo ricordo, metto l'ine al mio dire, e torno a ringraziarvi. augurando il migliore successo ai vostri lavori.
LIBORIO GIUFFRÈ