Rassegna storica del Risorgimento

LA siojayys STELLA GBNDIS GimmiA
Porgo ài mio deferente saluto A. Ss, E., ai Sigg. Congressisti, alle getìlì signore e ài signori egregi .he hanno voluto onorarmi delia loro presenza, e rivolgo il me mora accorato pensiero all'illu­stre Prof. Sansone, mio venerato maestro, che mi fissò il tema di questa comunicazione, lo stesso che mi aveva affidato, con orditura naturalmente, più vasta, quando io facevo parte del Consiglio Di­rettivo di codesto benemerito Sodalizio.
Il Popolo Siciliano si presentò alla grande guerra con un pas­sato veramente glorioso, e quindi assai impegnativo. Esso, infatti, fra le genti italiche, è stato realmente il più guerriero, (non dico il più militare)* è epa. sicuro di essere nel vero anche se questa affer­mazione, così crudamente fatta, possa recare sorpresa agli stessi miei conterranei.
Chi per conoscere realmente la Storia vuole attingere alle fonti pure, sa che leupiù! an'ifcehe memorie italiche, le quali sono tutto un tumulto di armi ed armati, riguardano. appunto la Sicilia quando era ricca di città popolose che si logoravano;tffelPSl, preminenza; quando con Dacezio dava il primo esempio di rivoluzione sociale e sentiva i fremiti delle guerre servfUlp quando con Dionisio, e Archi­mede inchiodava davanti lei p castella; e sitiioi porti Greci, Carta­ginesi e Romani, quando come salda quercia resisteva a tutte le bufere di popoli, che. <jf ogni parte del Mediterràneo gtó venivano ad imperversare. E nel medio evo M questo, -fu questo popolo guer­riero che compi il miracolo del Vespro, e si levò da solo: contro VEu­ropa guelfa, e nell'evo moderno fu lui, che nei 1720, Pretore in Palermo il Conte di S. Marco, prese a cannonate Austriaci e Spa-gnuoli, che si contendevano la Città. Fu Francesco Di Blasi, è ben noto, ad aprire nel 1700 la lunga schiera dei martìri della libertà, e da quell'epoca continuamente-si accesero nell'isola indomita i ba­gliori della rivolta : nel 1799, nel 1812, nel 1820, nel 1881, nel 1837.