Rassegna storica del Risorgimento

SICILIA ; GUERRA 1914-1918
anno <1931>   pagina <173>
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timo sosp.ii.-o. Alla sua memoria fu conferita una medaglia d'oro al Valor Militare,
Diretta conseguenza della grande guerra fu la ripresa della campagna libica, E i Siciliani hanno pagato largamente il loro tributo.
L'11 novembre 1928 S. il. il Re, nella grande rivista passata alle truppe del Presìdio di Roma, consegnava personalmente la me­daglia d'oro a un giovane TeuéiÉé, il Tenente Fiorenza di Centu-ripe. Questo eroe,, che diciottenne appena era accorso volontario nella grande guerra, nel 10 Reparto d'Assalto Fiamme Nere, se­gnalandosi nell'ultima offensiva per indomito valore, che a guerra finita nel 1921 venne allievo nella Scuola Allievi TXfficiali, da me allora costituita e comandata, che fondò poi il Fascio nel suo paese natio, nel 1923 si recò in Tripolitania, e combattè per due anni interi a Tarliuna, all'Uadi Uif, a Zat el Fergiani, a Kus-sabat, a FuatàrVa Orfella. Il 26 maggio 1925, attaccato ai pozzi dìii Bir Targin con soli 152 uomini da una mehalla di oltre 600 ribeiti, combattè ininterrottaméite per IBQJÌHK. dall'alba al tramonto, la­sciando sul terreno 60 morti e 56 feriti, ma benché fgirato 4 volte, e con un occhio già spendo, lanciò ancora gli ascari superstiti a un supremo attacco alla baionetta, finché i nemici si diedero a disor­dinata fuga. L'asportazione di un occhio gli eagiouò la perdita an­che dell'altro. Questo magnifico eroe cosi in questi giorni mi ha scritto, inviandomi la sua fotograna;
Son sicuro, Signor Creueraìe, cutì; .Mila vorrà accogliere l'im- magine della mia modesta persona con lo stesso paterno affetto col quale mi accolse nell'agosto 1931, allievo Ufficiale al primo <r Corso di Palermo, ove appresi, dal Suo ammaestramento, la bel- lezza vera della Gloriaj e tutta la sublimita del sacrificio;*
Le dira, la mia immagine, presentandosi quasi all'ultimo rap-<c porto, se tale ammaestramento fu sentito e ben seguito. Le rife- rÈrà come, appena uscito nel febbraio 1922 dal Corso di Palermo, accorsi volontario in Tripolitania, ove mi attendevano la sete dell'ardimento e il fascino della gloria, portando in me, indele- bilmeiite scolpito il ricordo dell'affettuoso Comandante come mo­ti nito e sprone nella vita.
<r Lo parlerà dei numerosi combattimenti cui partecipai per due anni per l'affermazione della potenza italiana nelle Colonie, e pei' ultimo del combattimento di Bir Tarsia del maggio 1925, ove al comando di mezza compagnia di fedeli ascari, lìbici