Rassegna storica del Risorgimento
DUE SICILIE (REGNO DELLE) ; VENTURA GIOACCHINO ; MOTI 1848 ; SI
anno
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1931
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pagina
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177
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I a. VENTURA È LA RIVOLI'/JONE SICILIANA DEL 1848
Quando il 12 gennaio 1818 scoppiava in Palermo la rivoluzi!one, l'ex generale dei Teatini Padre Qioacchino Ventura era già noto in Italia o fuori pei suoi scritti filosofie-i, é come oratore sacro di eccezionali! meriti, In intimi rapporti con la Curia, papale, che lo apprezzava moltissimo, inaugurata la nuova era politica da Pio IX7 aveva partecipato con attivo entusiasmo ai nuovi avvenimenti politici1)! Roma a prò della causa liberale, die egli non intendeva scompagnare dalla Mea catlfcolìcafc. Giacché il Ventura, consigliere di temperanza al Lamennais, col quale era stato intimo, ma di cui disapprovava il lirismo rivoluzionario, era allora in quell'ordine d'idee, che è stato definito come ca:tolictgmo liberale.
La rivoluzione Sicilia uà, appena scoppiata, ebbe in lui il più strenuo difensore ed eloquente patrocinatore. In tre celebri Memorie -(1848-9) egli illustrò da pari suo la questione sim-li'ana sulla base degli antichi diritti e della antica costituzione Sei l'isola, della sua precedente storia politica mise in evidenza la legittimità, la giù-stillar, la santità del insurrezione siciliana col risalire anche ai principii generali del diritto pubblico, ed oppugnò con efficacia di argomentazioni i trattati invocati .fella diplomazia napoletana avverso i diritti dell'isola.
La prima Memoria, pubblicata solo a il istanza ii mi mese dal-rìnizio della rivoluzione, prima a Roma' poi Inferno, porta il titolo : La questione siciliana nel 18J/8 rfeoMa* net m. interesso della Cicilia, di "Napoli a dell'Italia, lu essa il Natura ricorda come la Sicilia avesse sempre pinato tm regno separalo <Li Napoli con una una propria costituzione:? come quindi essa noli potesse àncora e sempre rimanere nella dura eoudiÌii M p(B'vSa:ta del Regno di Napoli. 13 coj4iyidendo la generale aspirazione del paese insorto, il Ventura propugnava l'autonomia dell'isola e l'unione della stesa alla Lega italiana. Fino alloca il Teatino ammetteva .he la "Sicilia e Napoli potessero, rimanere sotto la stessa :eorona : ina quando nell'aprile 1848, fatati j tentativi di aeeoniooejito tra Napoli e Si-
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