Rassegna storica del Risorgimento
DUE SICILIE (REGNO DELLE) ; VENTURA GIOACCHINO ; MOTI 1848 ; SI
anno
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1931
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pagina
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178
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,'8 XVIII Congresso ftoeiale M Palermo
citia. ii Parlamento dell'isola dichiarò decaduto ladina iidodl Borbone e la sua dinastia dal trono di Sicilia, egli in ùua seconda estensi e dotta Memoria per il HoonosoirnQto della Sicilia come stato sovrano, e {ndiptintifftiB (Maggio 1848) dimostrò che oramai il Borbone nessun diritto più avea -al regno dì.Sicilia, e questa, stato sovrano e indipendente, dovesse scegliersi il suo nuovo Re. Ancora ima volta egli mise in luce il carattere italiano del moto siciliano contro coloro che accusavano la Sicilia di separatismo e municipalismo. Condividendo però il progetto del Rosmini, il Ventura si dichiarava contro la fusione, caldeggiando la federazione degli Stati italiani sotto la Presidenza del Papa.
La terza Memoria, scritta quando già la rivoluzione pericolava,, rivela tutta amarezza del momento ; essa è un grido di accusa contro la diplomazia delle potenze mediatrici, Francia ed Inghilterra, una denunzia ai mondo efviìe delle tortuose mene di questa, contro le quali la Sicilia non aveva mezzo come difendersi.
Non piccolo servigio rendeva alla causa siciliana il Venteca col farne valere,, ina momenti tanto gravi, le ragioni, e col rivendicarne le aspirazioni contro la polemica ostile, che da parecchie parti nel periodo del 1849 investì la Sicilia ed i Siciliani non senza violenza. H Ventura non pèMè inai di vjsa] jjjfcr la indipendenza della Sicilia la superiore causa della patria italiana, e fin dal primo momento fu presente, 'Mva ed operosa, nel suo spirito, lidea italiana Videa della Lega. Non ha quindi consistenza quanto scrisse il Mon-fagis, che in una biografia del Ventura accusò quest'ultimo di separatismo. La stessa-accusa un anno prima del 1J-8 era stata lanciata da Cesare Balbo afit'iUustre Storico del Vespro, pciilano, il quale anch'egli era favorevole alla congiunzione della Sicilia con tutta Italia, ma con Napoli non altrimenti che nei termini di perfetta ègua- glianza di due provinole costituite a parte (v. prefazione al celebre Saggio storico-poMHoo... dl3ff..Palmeri, 187). Era una. accusa infondata, sulla quale però fece anche leva il governo napoletano nella sua lotta contro la Cicilia.
Molti religiosi in Sicilia furono apertamente e sinceramente per la causa della rivoluzione, e ad: essa diedero il loro contributo (Ka-gona*,TJgdulena eco.) li più grande e il m insigne di lutti è il Ventura, che, figlio devoto,, assistette la sua Botri n con la m: opera ed il suo consiglio, la difeso validamente con i suoi scritti. La sua terra lo ricorda con gratitudine pel nobile ax>ostoIaMi CJepfio le lotte