Rassegna storica del Risorgimento
1860 ; PALERMO ; SICILIA
anno
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1931
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pagina
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181
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-XT7// Congresso Sociale ili Palermo- i8r
ini hfaitto proposte ignominiose per te; ed io, sapendoti pronto a farti seppellire sotto le rovine della tua città, le Ito rifiutate , un urlo formidabile salì al cielo? fwftHÉÉÉ giierml QrMÌe.-0meraì,'1-SI: Wwfiwal e guerra tester minio: se J soldati, dopo la seconda tregua, avessero invaso la-effeS, la strade loro sarebbe stala tèe-menda : grande ausilio dei Mille delle Squadre, dalle cose gl'inermi (ttadini M preparavano a rovesciare, sai capo del nemico, sassi, tegole, acqua bollente ecco perchè Giuseppe Cesare A uba, testimonici oculare, usò l'espressione che Garibaldi passò vincitore il Ponte dell'Ammiraglio, Ai cercar Vitella nel cuore di Palermo- (1).
Ma, se questa é vcrltéi storica, non è tutta la storia. Altri iu-sorti, armati, accorsero il 27 maggio,, e lo stesso Abba scpj ! lu- tanto nuove squadre itpwano da Porta di Termini: ne vennero tutta la notte (2ju Tutto sommato, quante erano queste Sqjuadre Siciliane, e quanti: combattenti apprestarono al Gran Condottiero? Sorge da documenti ufficiali' clic non meno di' 72 Squadre e ili 6602 uomini erano sotto il comando immediato di Giuseppe La Masa (3). In caso diverso*, non sarebbe comprensibile come si riuscisse a fronteggiare il nemico. Pur lasciando sguarnita i nostri la Mariua (oggi Jpóro Umberto I) liberi d'attacco il Palazzo delle Finanze, e l'edifìcio della Fonderia (oggi Croce Eossa Italiana), e senza ostacoli lina sortita. .dal iCMfitellammare, la linea dei Regii, a tacere delle di-ramazioni partendo da Porta/. Antonilno> è ibissando per le aite mali Piazze Vittoria e Indipendenza. Piazza Bl Oliva (oggi Ruggiero Settimo), Ueciardone, Molo fino alla Castellacela e alla batteria della Lanterna, misurava nietrà 4800. Or i 600 dei Mlffe avrebbero potuto dare soltanto un uomo per ogni 8 nietrjli; i-eoi 6602 ne dettero 12,
Non ci conibatimento1 in ni, accanto ai tfraitelli del continente, non pugnassero il Siculi, i quali ebbero anch'essi i loro morti.
Lo tesso testimonio oculare, parlando del Gusmaroli, vecchio parroco mantovano, che :-tu dei Bilie, raa, arma, come sacerdote, non impugnò, e che somigliava al Liberatóre scrisse : I piooiot- ti (4) che lo vedevano comparire sulle barricate (pia e In, gli gri-
111 Epigrafe scritta par hi lapide ilfeSttnata al Ponte deWAnUuiragUtì.
(2j DM Quarto al Volturno - nolprQ ìiwatWM 4*'ealz., Bologna, Zanichelli. , png. 121.
'tìQ VÌMII Appennini: 1. fìmuéì'Q iloUv 8qillt80 JtltiUltint* 'ftiÈétM ni tirimi m minino iSQQfee HehiaHmmm al Quadra,
t*) Ptwfom. et <i ìataì'te lefólano; vale> titoti**'*- Malogauieata,, ma con. minore proprietà, ì trinitari dicono myaagl t .mìiM.