Rassegna storica del Risorgimento
MIELE ANTONIO
anno
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1931
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pagina
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203
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per gli elementi elle possediamo, quella dei! cadili tori di essa, come il Burattino ed il Fanehé, se < sontaneremo per poco ad illustrare 1 rapporti li'essi rispettivamente ebfei?'eoai Cavour e (ritiribaldi..
531 Cavour ed il ItubattinOy Tacendo la diffidenza reciproca esistente tra piemontési e genovesi, retaggio della restaurazione, e, più, delle tragiche giornate delPinsurrezione di Genova dell'aprile '49, dominata con imperio militare da un intrinseco amico del Cavour, Alfonso Iiamarmora, s'erano uniti per riprendere ì! faticoso lavoro di ricostruzione nazionale, dopo le aberrazioni altrettanto generose che pericolose, seguite alla disfatta di Novara.
Gol Eubattìo; il Gavoni- s'intese fino da quei torbidi ino-inenci non appena salito al Governo si fece infatti propugnatole di quella convenzione per i servizi postali marittimi tra Genova e la Sardegna, che fu stipulata nel marzo del '51 tra il Governo e la Società fondata d'ai ìEnbattino dieci anni prima.
A questa convenzione in breve volger di tempo seguirono altre non meno, importanti: risale al '53 la lotta assai aspra dal Cavour combattuta in Parlamento per l'istituzione della prima linea di navigàziionei tifa la penisola e le cgte dell' Àfrica, propugnata dal Rubattin0.j e che nel pensiero dello statista sommo e dell'armatore genovese avrebbe dovuto costituire la base fondamentale della nostra espansione coloniale.
Né qui si férifla la loro collaborazione; tre anni dopo il Conte 'accorda con l'amico per la creazione di una grande compagnia di navigazione transatlantica, allo scopo di unire alla madre patria gl'italiani che numerosissimi portavano il tesoro del loro ingegno e la forza delle loro iniziative e delle loro braccia alla prosperità delle lontane Americhe.
Buraote le trattative per l'ampliamento della Società, un contrasto nasce tra di loro, che ci fa conoscere non soltanto la reciproca stima che legava ì due eminenti uomini, ma anche la cordialità dei loro rapporti.
Siamo nel maggio del '56. La direzione della nuova Società sottopone al Cavour, ministro delle finanze, una convenzione da lei concertata con una banca inglese, Draper, Pietroni e O., la quale a condizioni assai onerose avrebbe concesso la somma di 12 milioni per aumentare l'efflcieiusa finanziaria della Compagnia.
Il Cavour, esaminata la- proposta, tutti crede opportuno di approvarla, motivando il rifiuto con le pessime Informazioni avute sulla mà di Carlo Alberti agente della Banca a Genova.