Rassegna storica del Risorgimento
MIELE ANTONIO
anno
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1931
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pagina
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204
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*4 ìfffflf Qowgrvsm Sociale di Palermo
11 3 agosto dì quctlFanno infatti, con lettera confidenziale ancora inedita, informa il Rubattiuo che da vaia canali gli som giunte lagnanze sull'intervento del signor Alberti negli affari della transatlantica),; appoggiate da imputazioni gravissime a suo carico ,
Itfon a lui soggiunge, spetta come ministro, il diritto di investigare sull'amministrazione interna di nna società non sottoposta alla sorveglianza del Governo. Ma come amico dell'impresi e dirò di! più dei suoi direttori [il Burattino e Luigi Bollo] , crede dovere chiamare la sna attenzione [cioè del E allattino] -sia quanto sopra gli comunica .
jf: Non voglio *=>* dictiiara non posso indagare la vfrltà delle accuse contro il Signor Alberti. Ma debbo riconoscere clic l'intervento di una persona di perduta fama negli affari di una società industriale non può a meno di nuocere al suo credito. Onde non sono lontano di dividere l'opinione di molti i quali attribuiscono in gran parte io sfavore delle azioni della Transatlantica all'intervento del Signor Alberti.
Gli ripeto, queste mie osservazioni hanno un carattere prettamente privato ed amichevole-, ne faccia solo caso come di consiglio dì un vero amico dell'impresa da lei diretta (3).
Questa fiducia del Cavour nel Rabattino non è mal posta, che l'armatore genovese s'accorda subito con lui e si convince ben presto di non aver errato nel l'aver dato ascolto all'amichevole consiglio.
Non molti mesi dopo infatti la Gasa Pietro'ni smascherando il suo piano lo aggredisce pubblicamente, incolpandolo del fallimento delle trattative col governo e di poco leale condotta verso quella società.
I/agente del Signor Pietroni Schiara l'armatore genovese in un'accalorata difesa del suo operato non seppie, non volle attribuire altra scusa alla mancanza di successo, se non a me. Ha donde prese fondamento questa diffidenza*? si chiede con la bella serenità di chi nulla ha da rimpi-overarsi. Eóme la cagione Il Signor Carlo Alberti dissemi un giorno che ei poteva disporre di uno per cento di provvigione*-, ; l'affare riusciva.' Si trattava di 120 a ISO mila franchi - - eli e egli pensava dividere questa somma in tre parti: una per me. Rifiutai in modo così perentorio che fu discorso
(3) In aorte JMbnUmo al Miinefli del :tlisoirtante . Genova.