Rassegna storica del Risorgimento

MIELE ANTONIO
anno <1931>   pagina <208>
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Orlando pei* gli ràportailtj pi*visti da loro resi al paese ed al go­verno come Industriali (itì).
Si comprende assai bena Some si) siano svolte fé tiiafrb. Al Fauehé, per non indurre in sospetto l'esecutore materiale dell'au­dace atto, Garibaldi dapprima chiede il Pìmi-ante il San Gior­gio e poi, pressate il Bixio, ultimissimo del Bubaftino, ottiene che sia sostituito il 13. Giorgio eoi Lombardo, aliterà il migliore piro­scafo della compagnia. Questa richiesta non esclude né ammette implicitamente l'offerta del premio cui accenna il Rey di Villarey, come vedremo.
L'armatore genovese, già compromesso pubblicamente nell'im­presa per essersi latto collettore in Genova della sottoscrizione per ài milione di fucili, ebbe infatti molta cura di tenersi appartato in quei giorni, non modificando per nulla il consueto sistema di vita: lo troviamo infatti presente, come sempre, alle sedute della Camera di Commercio del 5 e 6 maggio occupato in lavori di ordinaria am­ministrazione;
Garibaldi a sua volta, prima di partire, provvede a salvaguar­dare l'operato di lui, indirizzando una lettera al momento della par­tenza, non al direttore né al procuratore della Compagnia, ma aìi direttoli della stessa, nella quale dichiara di assumere soltanto su di sé la responsabilitr dell'atto compiuto (11).
Occorre insomma assolutamente non tradire il segreto e come il Cavour dà ordini tali da impedire che il Governo sia compro­messo al Comandante della squadra navale, così Rabattino fa de­liberare dalla sua Società di abbandonare agli assicuratori i vapori, d'indirizzare una protesta al Ministero per i danni subiti per la mancata sorveglianza delle autorità portuarie, e di denunciare in­fine i rapitori all'autorità giudiziaria. Nello stesso tempo però scrive a Garibaldi sottoponendogli la situa/ione disastrosa per la preveduta perdita dei due piroscafi che gli ha tolti, soggiungendo : Nessuno, spero, dubiterà del mio amore alla causa, che voi di­fendete con tanto eroismo !
Chiede il suo intervento presso il Governo, perchè questo gii permetta di cònifciunare il servizio postale, rinnovandogli la conven­zione che sta per scadere e conclude : Voi conoscete le moltiplir
(10) Vtìd. CAVOUB, Lettere edite mineme* ed- del tìhiala, VX 188 e 'Italico, op. eilv, pag. 213 e passim.
(11) Ved. P. FAUOHÉ, op. dt-, pag 39.