Rassegna storica del Risorgimento
MIELE ANTONIO
anno
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1931
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pagina
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212
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* XVIII Congrego Sociale U Palermo
punto delle dichiarazioni idei Fauché. ci chiediamo :come inai queste famose prove egli non vene note quamloy ìibeiro ormai d'ogni riguardo, s'accinse a scrivere la sua apologia che attese pure a ren-dorè pubblica, dopo sto la' morte aveva spento la voce det pochi partecipi del geloso segreta; (lvour, Garibaldi, Rabattino?
Non sono infatti prove plausibili quelle addotte da lui nel 1882, perchè le due lettere direttegli da Garibaldi con l'offerta di 100 mila lire erano già state pubblicate dal Movimétyto e ripubblicate dal Do-mre di Genova del 3 settembre -'69, né quelle date dal figlio nel 1905 ; se se ne eccettui quella del ricorrere alla mozione degli affetti, di cui si fece poi abuso specialmente dai più recenti storici gfflfibaldini: essere cioè il Fauché morto povero allo spedale, mentre il Eubattino l'avido industriale, dalla fama usurpata, morì ricco come Creso.
La verità si è? che l'armatore genovese dopo aver amministrato per davvero centinaia di milioni, morì in una modesta agiatezza, lasciando di sé, si può dire, IP più che un nome onorato
Quale é l'ipotesi dunque che accetteremo fra le dne contrastanti? Hon crediamo esser troppo lontani dal vero accogliendo, in quel che é d'essenziale, la testimonianza del Rey di Villarey, il quale alla figura del Fauché in tal modo accenna nelle sue Memorie : Il grande incaglio era sempre trovar vapori per il trasporto in Sicilia, a qual proposito si trattava con Fauché, direttore dei Vapori Rubattino, e come persona ristretta di mezzi e tenuta nell'opinione pubblica per un imbroglione si buccinava che aveva acconsentito fornii* due Vapori dopo aver ricevuto un dono, o una promessa guarentita di 40 mila lire in ricompensa.
Questo Fauché andò poi fin Sicilia, fu ivi Ministro della Marina, poi fftitto da Cavour Console di Marina a Livorno. Indi come tra i Venerabili della Frainasson-eria, legato di amicizia e. setta col fafeo Garibaldino prosegui nella carriera. ;(0).
.ISsaurito il quesito propostoci con la serenità che ci) viene dal sentirci giudici imparziali nell'esame di una tanto' jdluattuta e delicata questionej 3 crediamo di p'Qè! 'affermare che, sia l'uno che l'altro patriota debbono essere ricordati in questa solenne celebratone; poiché, se pur ebbero meriti: e vigore d'ingegno diversi, tuttavia fan parte di quella numerosa schiera dii eroi del pensiero dell'azione che <*on aspra opera avviarono sicuramente la patria, col loro sacriUciof: alle pin fulgide conquiste,
AttÉtJftO CODIGNOLA.
(20) EEV DI vìtiUBEx, Mtviiarta In Museo dei Bisorgimento di Genova.