Rassegna storica del Risorgimento

I RICORDI DI GIOVANNI DA PROOLDA E DEL VESPRO NEI PROCLAMI RIVOLUZIONARI DAL 1820 AL 1860.
ET certamente mirabil cosa il vedere come nella rivoluzione sici­liana del 1820 per l'indipendenza da Napoli, nelle sedizioni avvenute nel 1837 per il sospetto che i Borboni avessero procurato la diffu­sione del cliolèra nell'isola, indi nel 1S48 per formare un regno au­tonomo sotto lo scettro di Alberto Amedeo di Savoia, ed infine nel 1860 per 'tìnione alle altre regioni d'Italia per la formazione di un solo regno, si trovi costantemente nei Proclami ufficiali di Comi­tati e di Governi la menzione di ìomné da Procida come il più famoso cospiratore e fautore della rivoluzione del 1282, poeticamen­te e volgarmente detta- del Vespro, ed altresì il ricordo, quasi leg-< gendario, di guerre che ne seguirono per molti anni per cacciare sempre gli Angioini dall'isola nelle loro scorrerie.
Cotali ricordi avevano per iscopo in quei Proclami di accendere gli animi dei forti Siciliani ad imitare l'accortezza nelle congiure contro i Borboni invisi, ed il coraggio degli antenati delPèpoGÀi, che arrecò ed affermò il dominio degli Aragonesi in Sicilia, che aveano ridonato all'isola libertà ed indipendenza, le quali dagli Angioini erano state violentemente strappate.
I nomi degli Aragonesi e di Giovanni da Procida e di Re Pie­tro I profferivansi nell'isola con onore e con amore, per essere stati i precipui liberatori dal dispotismo di 'ai-io I épAngiò. L'avver­sione agli Angioini ronmovavasi contro i Borooxri dopo il 1815, quan­do la Sicilia fu privata delle jpi grandi prerogative- ;dj regno, del Parlamento e della Costituzione.
E comincio con i ricordi concernenti la rivoluzione del 1820.
In un Foglio EatraordMurio del giornale Weim M Palere­mo, del Li agosto 1820, è una lunga risposta data dai Siciliani ad un questlona-rio che presentavano 1 Ministri napoletani Zurlo e Cairi pochi uro, durante la- rivoluzione, AI n. 1 si risponde jé i Siei-