Rassegna storica del Risorgimento

PEPE GUGLIELMO ; GAROFALO FRANCESCO
anno <1931>   pagina <225>
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XVlll Congresso Sociale di Palermo **5
come ben dice il Cesareo solamente sa avere laipoesia popolare che n;o si imita. Ricordo ciò che serve .ài mtp assunto. Qui i Napo­letani pur restando mancia-maccarru3i<a '> sono presi di mira solo perchè non si battono con cavallette? sfuggono alla lotta.aperta, e inveiscono contro le donne, i fanciulli ed i vecchi preti, perchè sanno che non possono reagire.
...davawu ancora gualchi pizmilwd a fimniiìtccidi, monaci e parrMì, Ddocu orisew. un odm,uiggimtJù dttèsipM' fittfM".. Muti c'è óìiiu'piatati!...
Ma non inntilmetì'tè-' s; era diffuso tra i siciliani lo spirito di fratel­lanza italàc . quando i Borbonici si affidavano alla generosità dei vincitori, trovavano dei fratelli : ecco una quartina che non si può leggere senza commozione:
Ma .siccome nnn semu traditu vidennuU davanti addinticcMattj n ni calavoMi I w e lu furut anzi ni Valibrazzavamm di frati!...
La fratellanza fra le varie regioni come dissi è entrata nella psiche popolare; e con la fratellanza c'è il bisogno della libertà. Un canto popolare nato dopo enferà stata dichiarata decaduta la dina­stia dei Borboni, dice;
Ddki rnalu Firdinanmi già finwj Sicilia ci ha sig natii la so' sortii vuoi di popoli* vuoi di Din : Viva la l/iboirtà piva a la morti!
dove Dio, popolo, e libertà si identificano : la volontà del popolo è la volontà di Dio e quindi cacciare i Borboni è un dovere religioso.

Avvicinandoci all'Epopèa garibaldina, il concetto unitario si fa più evidente e più. esplicita; e la concezione politico-religiosa: si afferma ancora più. Un canto dice:
Doppu MMi/icì W0H di gran tiMMWM....
Vogghiu mi ùaiÉ MbUnaU a miai
la forza 'un m<mw si a'è hi mtMrL
AM'otrmi! ttilftmtM- pi ìù wmUw wprMM;..
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