Rassegna storica del Risorgimento
SALEMI ; MISTRETTA (FRATELLI) ; GARIBALDI GIUSEPPE
anno
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1931
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pagina
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253
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XVftl~ Congresso Sociale di Paiamo 253
ìbile e frenetico entusiasmo applaudi* i Garibaldini e imprecava ai Borboni.
Alberto Mistretta non si die jÉÈposo -v, provocò il 14 la Anione del Deeurionato per lo storico proclama ; diede e fece dare ospitalità a. Garibaldi., a Crispi, a Bixie, a Tur, a Sartori e cl altri Capitani dei Mille, in casa propria e in casa dei propri parenti ed amici.
Poscia pensò a fare montaa ii >cannoni del Lombardo e del Pie-monte sui rispettivi traini ; fornì di alcuni camalli, i mandanti dei Garibaldini; preparò viveri, volontari?, denaro parte della Gassa Comunale e parte da quella propria- e mise quanto più potè in efficienza quel piccolo esercito, che l'indomani senza preoccupazione alcuna, dovette tènere fronte al nemico : sicché con sicurezza si può asserire che se Salemi ed Alberto Mistretta, non avessero dato ai Garibaldini quel conforto morale e materiale che ebbero, là :Wè* toria forse non sarebbe arrisa a Calatafimi e la prima tappa dell'indipendenza Italiana, forse, per lo meno, sarebbe stata ritardata .
Garibaldi conscio del grande aiuto avuto in Salemi e dà Alberto Mistretta, il 17 maggio 1860 in Alcamo, lo nominava Governatore del Vallo di Mazzàra con i suoi 24 Comuni e ritenendo che le vaste tenute di Biddusa e Rampingallo fossero di proprietà di lui, lo nominava pure Barone ; al quale titolo il Mistretta lealmente ri-: nunziava perchè la proprietà non era sua. Egli da Governatore riordinò le Amministrazioni Civili in tutti i Comuni da lui dipendenti e costituì i Consigli Civici ed in Salemi risultò Presidente del Consiglio Civico il sommo Filosofo Simone Corie del quale ci siamo prima intrattenuti...
Alberto Mistretta non avido di posti uè ambizioso, quando il Gran Capitano infilò la via della romita Caprera,,, novello Cincinnato tornò ai campi; he se egli1 avesse voluto continuare nella via degli onori, sebbene ne fosse sollecitato, la venerata e radiante figuro di lui, avrebbe decorato gli Uffici Governatici più alti.
Ma ammettendo sempre la sapiente massima dell'amico Francesco Oriupi, che diceva : I liberali democratici non dover lasciare mai CPoccasione di entrare nelle Amministrazioni ed occupare quel posto, che loro conviene, per i studiare e sorvegliare gli andamenti àei liberali moderati, che più che alla libertà ed all'Italia, servono gli uomini.
Questi passano, quelle Daranno durature e immortali. Ma non potè-'sottrarsi .àie- cariche pubbliche nella cerchia Provinciale) sicché fa Presidente del CousigMo: ravincMe* Sindaco parecchie Vòlte