Rassegna storica del Risorgimento

SALEMI ; MISTRETTA (FRATELLI) ; GARIBALDI GIUSEPPE
anno <1931>   pagina <255>
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XVI11 Congresso Sociale di Palciino 255
TI 1 agosto 1859 tenente della brigata Modena, il fe agosto delio-Messo anno, capitano in detto reggimento.
Dimessosi dal servizio nel l'esercito Piemontese in segnito a 88 domanda per seguire la spedizione dei Mille, potè ottenere la dispensa e venne in Sicilia, con la seconda spedizione Medici ; Mag­giore nel reggimento La Porta, brigata La Masa. fece tutte le cam­pagne del 1859-60-61 e si distinse a Milazzo e al Volturno ai Ponti della Valle con la Colonna Bronzetti. Indi viene decorato dalla mas­sima onorificenza militare, Cav. dell'Ordine SS. Maurizio e Laz­zaro 14 maggio 1866 e con I >eereto del 1 maggio 1868 fu nominato Oav. della Corona d'Italia. Fu anche autorizzato a fregiarsi della medaglia istituita col E. D. 4 marzo 1865 per le guerre combattute il 1848, 1859, 1860, 1861 e 1866 contro gli Austriaci.
Gli illustri Congressisti potrebbero obbiettare che tutto quanto non si espone In conformità al Risorgimento si rende superfluo percM fuori programma. Ma il modesto serpfcore, ebbene convenga nello stesso ordine d'idee, dall'altro lato pensa che qualunque faro si accenda in un. ambiente tenebroso, fuga le tenebre e Avvisa il retto sentiero. E quanto più fari si accendono, tanta più luce si ottiene. Infatti, Dante, Machiavelli e Mazzini che furono gli apo­stoli dell'idea unitaria nazionale, sono i grandi fari che rischiara­rono il grande cammino nell'avvenire; ma,non per questo Colombo, Volta, Galileo ed altri sono da meno fari luminosi, da poiché qua­lunque slancio di un genio che scruta la natu.r ne ruba i segreti e delle; applicazioni di essi fa avvantaggiare tutto il mondo e così tanto i primi quanto i secondi hanno concorso a debellare PO-scurantismo e, spi un a tutto vapore, il Progresso, che mai si arresta. <"<> avviene, come in grande iper la nazione ed il mondo, così in pic­colo ove siano geni) veri che delie loro opere abbiano avvantaggiato altri popoli e quindi si ritiene che ci sia lecito parlare di altri per­chè* ffiiche loro hanno contribuito a debellare l'Oscurantismo e spin­to innanzi il Progresso, Progresso e Civiltà ; e dove questi due ter­mini si trovano, -non possono trovarsi né dispotismo né schiavitù, ma soltanto Indipendenza è Libertà"!.
E per completare la dimostrazione dell'altruìsmo della famiglia Mistretta vogliamo accennare a un altro fratello di Alberto e Do­menico. Questo tèrzo fratello chiamato Giuseppe, entrò nella Com­pagnia di Gesù in Palermo nel 1851 ; fu un Gesuita, ma Giobertiano. Salvò, coinè si è detto, il Rateilo Domenico Uallà pena di morte. Fu testimone oculare di tutti i rivolgimenti politici dal 1848 sino alla