Rassegna storica del Risorgimento
1799 ; SICILIA
anno
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1931
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pagina
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259
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LA REAZIONE DEI BORBONI IN SICILIA NEL 1799
La politica interna degli Sitata ha sovente felle antitesi., le cui conseguenze formano delle scie profonde, nello svolgimento delle loro attività.. Queste antitesi, si riscontrano nella politica dei Borboni nei due regni di Napoli è di Sicilia.
Il matrimonio di Ferdinando IV di Borbone, con Maria Carolina arciduchessa d'Austria, fece nutrire molte speranze, fino al 1789, fra i Carbonari di Napoli, che elbero come sorella la stessa Regina. Infatti la condotta di Maria Carolina: giovane, bella, colta, per i tempi, in cui l'ignoranza, era estrema, provocò molte simpatie e speranze, nella classe eletta di Napoli, la quale sperò migliori destini pel reame. I Carbonari applaudirono al licenziamento del vecchio ministro ITanucci, la cui politica reazionaria era stata malvista dall'aristocrazia, dalla borghesia e dai curialisti napoletani, in specie. Questo provvedimento aveva finito per attirare maggiormente le simpatie a Maria Carolina, che venne riguardata come esponente 41 movimento degli enciclopedisti in Napoli.
Intanto la rivoluzione del 1789, che travolse l'antico regime e culminò, con la miseranda fine di Luigi XVI, e della sua famiglia provocò /profonde ripercussioni, non solo in Francia,:-;ina anche in Italia e preoccupò gravemente la Corte dì Napoli. Maria Carolina cambiò subito politica e dimenticò i featelli delle logge carbonare, che da quel momento guarJ con ;Jprór perchè in loro vedeva i nemici del potere regio. I Carbonari, arila loro volta si diedero ad-odiare la Regina, e la riguardarono come loròr nemica, e come principale elemento della reazione ; contro le Idee liberali, "he venivano dalla Frauda* i cu* adepti, in Italia," vennero chiamati) Giacobini .
Mentre che in Napoli si maturavano igli esenti che dovevano generare la repubblica Partenopea, in Sicilia, nobili, clèro., borghesia e popolo, si mantennero fedeli alla monarchia, anzi ne presero le difese, e perciò i Siciliani vennero ritenui i antiglacobini. Ciò non pertanto, in Palermo, Francesco; Paolo Di Blesi, dotto giureconsulto, osò cospirare in favore della repubblica. Fra i pochi cospiratori