Rassegna storica del Risorgimento

1799 ; SICILIA
anno <1931>   pagina <260>
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S.V111 Congresso Sociale di PaìomiO
non manici; il traditore e E, Paolo Di Bl ed altri suoi compagni, vennero imprigion Incessati e condannati all'estremo supplizio, al quale Jinesorabilmeuté'iìrennei'o: sottoposti, la mattina del 15 mag­gio 1795.
1 Francesi intanto invasero l'Italia, ed occuparono Sonia e Malta. Ite Inclinando di Borbone mise su, affrettatamente, un esercito,, ed occupò a sua volta Roma, scacciandone i Francesi. Quella spedizione invece terminò con la sconfìtta- dell'esercito borbonico, e con la fuga del Re sino a Napoli, ma i Francesi lo incalzarono, ed egli per timore di cader prigioniero, lasciò nascostamente Napoli, insieme alla fa­miglia ed alla sua Corte, e si rifugiò a Palermo, ove arrivò la serat del 25 dicembre 1798, ed ove Tenne accolto con le acclamazioni dei suoi cittadini.
Mentre la penisola italiana tripudia fra i canti, ed applaude agli alberi della Libertà, la Sicilia non si lascia sedurre dalle nuove idee giacobine, ad eccezione di pochissime persone, che anelarono ad una invasione francese, per un ipotetico miglioramento delle sorti della Sicilia. Questa circostanza determina l'inasprimento della reazione da parte dei Borboni, e per conseguenza l'arresto di tutti coloro che si credettero nutrissero idee giacobine, come lo dimostra una rela­zione manoscritta ed anonima, che si trova, nell'Archivio di Stato di Palermo, e che porta la seguente intestazione : NOTA DI TUTTI LI DETENUTI IN QUESTO R. DI SICILIA
PER CAUSE M STATO '
Questa nota di scarcerati, evidentemente compilata sul finire del 1799, costituisce la fonte della mia comunicazione, e la riassumo som­mariamente :
1 Don Pietro Ribaud da Messina, incaricato degli affari di Francia in quella città, imprigionato, perchè gli erano state ritrovate alcune lettere, a firma del >l'p Don Giuseppe Timpanaro, il quale carcerato, sin dal 1798 nella Regia Vicaria di Palermo come delin­quente di Stato lo incitava a sollecitare il governo francese perchè ottenesse per via diplomatica la gjfr JÌTaerazione dal carcere.
2 Alilo Ribaud, trafecilw del soprascritto, anch'egli messi­nese, rubricato pure pei* delitto di lesa maestà perchè gli erano state trovate alcune lettere Comprovanti i sei'vMi, - resi alla Fran­cia. In esse li governo; ili Napoli veniva chiamato tiranno, e vi sì assicurava che là città di Messina era per i Francesi.
(!) Ma. n? 8tt srtsteate la una fltìùe bacheche 'Archivio di Stato di Palermo.