Rassegna storica del Risorgimento
GIOBERTI VINCENZO
anno
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1915
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pagina
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731
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Appunti sulla polilUa M Giobr.rti 181
questi fece eoo il Macelli, affermando non esservi principio filo-BOfleo, religioso o sociale che il grande filosofo non abbia a volta enfaticamente propugnato o rabbiosamente combattuto *. Ma aono tntti giudizi dettati dall'odio filosofico o politico, contro i quali la stesso Gioberti ebbe a protestare in anticipo, notando ohe l'accasa di contraddizione è la solita generale del volgo critico contro gli scrittori ideali e dialettici, che abbracciando un grandissimo numero di idee e accordando i diversi, i contrari con alto e difficile magisterio, debbono parere in effetto ripugnanti seco medesimi agli osservatori leggieri e superficiali a *. In realtà, chi non si arresti alle apparenze e non si perda in margine al corso più profondo del pensiero giobertiano, deve riconoscere l'intima coerenza che c'è fra le varie manifestazioni di esso, Gioberti non fa mai reazionario, ma sempre egualmente avverso alla democrazia plebeia e al dispotismo regio , fautore in altri termini T-di nn regime rappresentativo, in cui si contempcrassero i due elementi dell'autorità e della libertà. Riconobbe che l'essenza dello Stato moderno consiste appunto in un siffatto regime, e che la questione dell'ordinamento del potere esecutivo, a monarchia o a repubblica, è secondaria, avendo le forme del governo solo una bontà relativa alle circostanze e condizioni storiche. E avendo sempre di mira queste variabili condizioni, egli propugnò quella forma o repubblica o monarchia che gli parve, secondo i momenti, più idonea al bene d'Italia.
Uno dei punti di partenza del pensiero giobertiano è la negazione del soggettivismo, il quale dal filosofo concepito esclusivamente nel senso dello scetticismo prtàgoreo, gii apparve natural-
* Le wMradilteiani di', il r{ OeeervasUmi eriUèhe mll''opera Dal Rinnovamento matte. (rise. parziale Snella Biblioteca rara, Palermo BelUnzona, 1901),
p. 25. Onusto libro ò un doonmonto caratteristico di passione politica e
d'ignoranza filosofica. 11 partito preso contro Gioberti si vede anche da ciò ohe il Macchi chiama Bterottinafei volami la Teorica del novrannaturale e la Lettera a La me n n ai n, ad caoriui -iratjgfc quelli -Del bello e Del buono (p. 83-84). Curiose sono, le "no te d'anonimo scrittore di cui la moderna ristampa è corredata! Gioberti vi ò chiamato addirittura retore ciarlatano (p. 51). 11 filosofo non prese troppo HUI Berio questo libello; vr. ima eoa lett. al Massari dell'aprile 1862 in. Ricordi olt. Ili, p. 580.
rolegomenirdtil Primato (Lugano, 18Mi; P- 398.