Rassegna storica del Risorgimento
1799 ; SICILIA
anno
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1931
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266
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XVIII Congresso Sociale ffl Palermo
irregolari, arruolalsenza alcuna garenzia di onestà, sotto il pretesto di dar la caccia ai giacobini, si diedero ai saccheggi ed alle persecuzioni, ed m allie<MMt alle stragi, come avvenne in Oaltagirone }*
La miseria aumentò ed il popolo si diede a tumultuare, di conseguenza feroci repressioni, operate dai milizziotti ; i quali nella borghesia e nella nobiltà,:; sol perchè costoro erano restii a pagare il soldo a l.o,rp' .diovXito li considerarono come giacobini.
Non dobbiamo dimenticare che meutre la Corte ora in Palermo i milizziotti si resero responsabili degli atti feroci di ÒJìiltagirone, al grido : Viva- il Be, viva la S. Fede ! Perciò la Regina se ne spaventò, e con essa tutta la Corte. Si temeva che in Sicilia divampasse la IjfflN volta. Alti commissari! vennero inviati ove divampavamo si credeva divampasse, il fuoco della rivolta; quindi repressioni cruente, ed esecuzióni capitali, eseguite senza la conferma reale, allo scopo evidente di lasciar ricadere Podio solo sui giudici. Si rinnovò il metodo eseguito per l'esecuzione di F. Paolo Di Blasi e dei suoi compagni, che erano stati giustiziati senza '.clie la sentenza fosse stata resa nota al Bé.
Lo Beandone, nel suo citato lavoro sul giacobinismo in Sicilia, .scrive sul riguardo :
Non è esagerata l'affermazione che il 1799 fu l'anno terribile, nei fasti polizieschi, per le- persecuzioni contro i giacobini. Alla Giunta di Stato, che il Re aveva regalata alla Sicilia, non potevano bastare le vittime, che, arrestate sin dall'anno precedente, erano -ancora, in attesa di giudizio : attesa che per taluni si protrasse oltre t limiti del giusto e del ragionevole. Si ricorda il caso dello studente Gregorio Mercurio. Che, arrestato insieme allo zio, sin dal 10 maggio 1796, non era stato gin dicalo il 15 maggio 1799.
Nel 1799 tanto nella Vicaria, quanto nella Casa dì Correzione di Palermo, i carcerati per cause politiche aumentarono considerevolmente, -come dimostrano alcuni documenti trovati nell'Archivio di .Stato, eli Palermo.
Nella Casa di Correzione di Palermo, che poi era, più che altro, una vera e propria prigione, ove si chiudevano donne e uomini, ma ,ipiu specialmente religiosi, accusati di delitti diversi, non esclusi i tei di lesa maestà, o quelli supposti tali. Sul riguardo ricordiamo la prigionia del suddiacono Don Giuseppe De Luca, nella Casa di p-rezione, perchè Imputato di giacobinismo. Egli diresse al Marchese
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