Rassegna storica del Risorgimento

1799 ; SICILIA
anno <1931>   pagina <270>
immagine non disponibile

*7o XVlll Congresso Somale di Palermo
vevano venire in questo Regno di Sicilia i Francesi a liberare tutti li Giaco­bini loecbè confessarono Francesco, e Diego Timpanaro rispettivamente Padre, e Fratello del detto D- Giuseppe.
Inoltre si prova colla confessione del Chirurgo D. Bonaventura Merico-che il Hi band si carteglava col detto D. Giuseppe mentT'era detenuto nella Cittadella di Messina, servendosi dello stesso di Merico per portar le lettere;
Oltre a ciò fra le Carte come sopra ritrovate si vede il carteggio con suo Fratello Alfio, com'anche le corrispondenze dello stesso Pietro, ch'allora si ri­trovava nel Porto della Montagna all'anno 2 e 3 della Repubblica col con­soli della Nazione Francese, nelle quali si scorge esser Egli un vero Repub­blicano, ed altre ve ne sono dell'anno sesto, quando il Ribaud era degente in Messina, fra le quali se ne vede una del console Pasquale Sieges data in Napoli a 17 Thermldor. nella quale si complace, ehe Malta è disposta a suoi ordini.
Dlppiu fra le carte del detto Alfio fu ritrovato un burrone di lettera che fa dà Messina il sudetto Pietro- Ribaud a II Trimaire anno n. 7, nella quale scrive a Bortin Intendente della Marina in Tolone ch'adonta del divieto del Governo di Napoli, ha preso le sue massime ;per mandar previsioni In Malta,, ed aveva posto In tale impegno ì Repubblicani di Messina, fa premura al Governo di Francia di soccorrerla, e gli da nuova della partenza delle truppe Napolitane per Roma.
Egli il Ribaud nell'atto che confessa esser questo Burrone di suo carat­tere, non niega d'aver mandato quintali tre cento biscotto per provedere le truppe francesi in Malta quale col permesso del Governatore di Messina finse di spedirlo in Girgenti, ma dice, che per repubblicani di Messina intendeva 11 Maltesi e Genovesi, ehe colà si trovavano, e confessa d'aver dato avviso della Partenza delle truppe Napolitane per Roma, giacile qual Viceconsole della nazione Francese li crédette in obbligo di farlo.
Nelle carte poi ritrovateci poter1 Alfio Ribaud fratello del detto Pietro si vede uria, lettera del medesimo Pietro, nella quale iserjye dal Porto della Montagna y 21 "V'indemaire dell'anno 8. al detto suo fratello animandolo a soffrire nella Nazióne Francese, ch'anno abbracciato, promette vendicarsi di Daniele, e chiama perfido il Governo Napolitano, ch'intercettava 11 lettera.
Per conclusione poi detto Ribaud nel suo costituto dice quantunque fosse Messinese ed avesse abitato In quella Olita sin dal 1798, tuttavia in quell'anno fa per ordine di sua Maestà mandato in Francia, e che pel suo passaporto si dice la Francia sua patria.
Dopo la pace fé ritorno In Messina per esercltow gli affari del consolato con approvazione del Re, ed ha vissuto eoll'lmplego di Vtceconsolo e sostiene