Rassegna storica del Risorgimento
GIOBERTI VINCENZO
anno
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1915
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pagina
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733
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Appunti mila polUUa (U Gioberti 788
la critica della teoria della sovranità secondo la formula del Rousseau, e ad analoghe parole del De Maistre corrispondono queste di Gioberti : II popolo non fu mai sovrano, ma sempre suddito ; egli non pensò mai a riunirsi, ma fa sempre riunito dall'autorità del sovrano l. Né bisogna dimenticare le giovanili simpatie del filosofo per i giansenisti : egli certamente conobbe quell'opera del Tamburini dove è esposta una dottrina politica quasi del tutto identica a quello che doveva poi essere la sua: anticontrattualismo, concezione della società come opera divina, critica della sovranità popolare hi senso assoluto, democrazia come riconoscimento delle capacità '.
Ma nelV Introduzione allo studio della filosofia (1840) codesti elementi compaiono già rifusi in una sistematica ed originale dottrina. L'odierna scienza politica dice espressamente Gioberti deriva dalla fonte viziosa del psicologismo cartesiano e dei principi di Lutero j è dal razionalismo, il quale ha fatto del l'iodi vi duo l'autorità suprema dei vero, e dalla Riforma, applicazione di questo principio alla religione, che sono scaturiti gli errori della politica moderna. Soltanto nel Cristianesimo si ha l'immagine di un perfetto vivere civile, che dev'essere il regno ordinato della libertà e della fratellanza, sotto l'assoluto dominio dell'Idea, ed è nella società ecclesiastica cristiana che la libertà, e l'autorità, res olim dissooiahileSf si contemperano armonicamente insieme; mentre la Iti forma, per rimediare a qualche difetto accidentale, spiantò nella metà di Europa questo magnifico edilìzio e volle rendere gli uomini liberi e pari, sottraendoli all'imperio ideale, assogget-
1 Meditazioni filosofato oit., CXXVII, p. 186 j ofr. del DK-MAISTRE, PÉtue sur la souveraineié, noi cap. Ili del. 1. I. Nello stesso framin. Gioberti, fra gli argomenti ohe dimostrarlo l'insussistenza dell'ipotesi del contratto sociale, porta quello della sua contradditorietà, in quanto suppone ohe un aggregato di nomini sia popolo, prima di esser popolo *, argomento già esposto dal Bos-8UB1', nel Gtnguième degli Auertisaemeata aux protestimi* sur Un lettres du Ministre Jurieu oontre V Mstoire dea vottattons Comma (Paris, 1747, voL IV, p. 212 scg.). Contro la teoria del JBoussean v, nelle stesse Meditazioni il te. XIX, p. 18 seg.j anohe in seguii; egli parlava dei solismi vieti e puerili > di questo scrittore (IntroHifone, III, p. 95, n. ; ci'r. la Lettre sur le tìootrinen phttoaophiquea et polir tignai de M. De Lummnals, riafc., Bruxelles, 1843, p. 8).
* TAMBORISX, 'JietUir teoloffleo-polUioko sulla presente situazione dette ooee geoUelastiehe (Pavia, 1793). Sul giansenismo gfoborfciano v. tt mio già oit, studio Religione e politica, p. 84.