Rassegna storica del Risorgimento
1799 ; SICILIA
anno
<
1931
>
pagina
<
286
>
*80 STilIi Congresso Sociale (li Palermo
Lorenzo Fastigi-la depone che trovandosi al Pozzallo D- Matteo Floro gli diede tua. lettera per portarla a D. Ignazio Drago, e vedendo U testimonio enfila lettera era aperta non volle riceverla, al che 11 Florio rispose che la lettera non conteneva, se; non che una persona di Napoli avvisava che D. Eaimondo Cannata era inquisito di Giacobinismo, e si trovava In (piai, e dopo U tempo il testimonio publlcò un tal fatto.
D. Giacomo Costarella depone d'aver scritto li saputi due memoriali dettatici da D. Guglielmo Mormina e rapporta li motivi; per li quali si persuaser che il Mormina, e Scardino, frattanto fece presente alla Giunta che l'anzidetto processo era antifiscale, e perciò esibì di provare quanto espose nella denuncia,, per cui presentò 1 seguenti documenti:
1. Una copia di lettere* elle si vuole di Raimondo Cannata diretta alla propia moglie, alla quale da conto della sua disgrazia, quantunque innocente,, e scrive dalli carceri di Santo Stefano.
2. Un biglietto del Cantore D. Guglielmo GioenI diretta a Rettori di S. Maria La Nuova, per lo quale si lagna d'un intima ricevuta ad istanza di D. Diego Cannata Confrate di detta Chiesa d'ordine del Consultore per rendere i conti dell'Amminastrazione, ed indi passa ad Inveire contro il canonaco D. Giuseppe Cannata dicendo d'averlo cacciato di sua caso per averlo sperimentato di costumi non sani.
3. Uil attestato di D. Salvatore Lucifera, che -ee per boeca di . Ferdinando suo cugino- discepolo del Cannata, ch'il Canonaco suddito,, :disse* al ,.<3av nonaco Dug; in atto, che doveva celebrale la Messa, che andasse a fare Oril-sticelli, e ch'In altre circostanze aveva detto di non esservi Purgatorio.
4. Un attestato di D Francesco Cartta, Il quale afferma d'aver Inteso da Lorenzo Santlglia, che nello Scaro del Pozzallo era arrivata nel mese d'agosto una lettera di D. Raimondo Cannata figlio del D. Diego allora residente in Napoli, invitando con essa a nome de' Deputati Francesi it Sudeftia Canonaco Cannata suo fratello, quale lettera D, Matteo Flocorfu consegnata al Mantiglia per portarla -al Canonaco Cannata.
5. Un attestato di D. Ignazio Brancoli asserente aver Inteso dire del l". Diego, che L'Inferno non esisteva, e che l'anima dopo la Morte restava indecisa, iffnehe nel giorno del finale giudizio Iddio proferisce la sua sentenza.
Tutti questi documenti furono dalla Giunta di Stato rimessi olla G Corte di Modica, ordinando alla stessa la compilazione d'un processo trovando sussistenti, la carte, e non facendosi prova, che avess'lnformato la Giunta.
1A Gran Corte di Modica in risposta riferisce d'aver compilato le seguenti Carte.
Riguardo all'attestato di D. Ignazio Burnenti rimette La testimonianza