Rassegna storica del Risorgimento

1799 ; SICILIA
anno <1931>   pagina <288>
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aver Inteso dalia bocca di Barcaco-} 4 ?;'w min pò 'fjfàti. mutitìj, 8fe -S lu Ke.à
JB' rubricato parimente ds'iorer disprezzato FApostolo fet tetnjo., appo* vando 1/emM attestati m Roma dai Francesi.
Per la qiiSiibrlca ls sul processo là soia deposizione di Di. Vincenzo Guzzo, Il quale dice, che Barraci bagnandosi dei Vescovo*. -c!e proteggeva j boccieri, per non fargli pagare il dMIte- M baglMa disse-: 01jdàw mai Ti inscurii hannu Hi/muti ewtth fictru homi U Fmncisi, ch'il Bù9)m sfuttgpit, a S. Petrus
Dì più si ritrova rubricato' ti riferito di Barraco di lesa Maestà umana con aver manifestato il suo desiderio che fossero! venuti i Francesi in Maz-zara, lo che resta provato colle deposizioni di Pietro Favata, e Bosalia Dotto i quali affermano, che Barraco premurato per la restituzione di certi dritti esatti come giudice della negozziazione frumentatìa disse: Diiwuhi quamu véimti K fractèL B M.ro Nicolò Formosa, parte dello stesso Barraco disse, ch'il medesimo soleva replicai' le parole anzidette, siccome pure tal parti­colare ST.ro Michele Riso, e M.ro Antonio Oarmiso depongono, ch'uri giorno néll'uscir di casa 11 Barraco disse le seguenti formate parole;: 8Ì vernai U Francisi è domi, servi pri addumari sii hecehi 'PHMMHM
In oltre si vede rubricato lo stesso Barraco d'aver esclamato voler vendere l'anima sua al Diavolo, ed un suo figlio al Barbareschi. Intorno a qual de­litto non v'è altra pruova se non, che la deposizione-fai Fra Giuseppe Ri­serbato.
Finalmente è rubricato di componende ai singoli in danno de' poveri commesse eolla veste di Giudice, d'audace* Jattanza di sua prepotenza, di protezione data a diverse meretrici, trattando colle Stesse, ed Infine di toiv bidezze.
Dalla Giunta s aperte il modo di procedere processivi, e corrono il legali termini.
B Sacerdote D. Giuseppe D'Amico di Spaccafomo-.. è detenuto in Vi­caria per aver denunciato, insieme col sacerdote- D. Vincenzo Aprole taluni naturali di detta; terra d'una congiura fatta affln di fare sortire un tumulto subitochÈ (dicevano essi) sarebbe accaduta la rivoluzione in questa Ospitale, e fattisi allora arrestare per ordine della Giunta i denunciati, si diede l'In­carico per la formazione del processo, dal quale risultò l'innocenza de- de­nunciati, e si venne in cognizione d'essere una pretto calunnia inventata dai riferiti d'Amico, ed aprile, onde si diede l'ordine l'arresto de' medesimi, el riuscì di ridursi nelle forze della giustìzia il solo D'Amico, mentre (Vin­cenzo Aprolej il secondo è fuggito per Malta.
In seguito per commissione della Giunta si sta compilando il processo