Rassegna storica del Risorgimento

GIOBERTI VINCENZO
anno <1915>   pagina <734>
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tando la ragione al senso, la Chiesa ai fedeli, lo Stato ai privati, e gli oracoli della rivelazioni al capricci dell'individuo >> Bono concelti, questi, che ci rappresentano un Gioberti rigidamente ortodosso; eppure è appunto qui che egli si stacca recisamente dagli scrittori reazionari. Dal vizioso principio del soggettivismo sensistico e razionalistico egli infetti dimostra derivar non sol­tanto la sovranità del popolo, ma anche fi dispotismo regio: la licenza e il dispotismo, benché al sembiante paiano diversi e nemici, si debbono tenere per cose e dottrine sorelle, nate dalla stessa pianta, ed educate sotto il medesimo cielo. A malgrado delle discrepanze accidentali, un solo principio le informa, cioè l'espul­sione dell'Idea dal giro dell'umano consorzio . Siamo, è evidente, in un ordine di idee totalmente diverse da quelle che avevano ispirato la scuola teocratica antirivoluzionaria: Gioberti alla vo­lontà umana non contrappone il diritto divino incarnato nei re, ma l'Idea, la ragione oggettiva, che è .offesa tanto dall'arbitrio soggettivo di un singolo desposta, quanto da quello di tutto un popolo. La libertà licenziosa ò un sensismo sociale, che ripone il diritto nel maggior numero, che è quanto dir nella forza j il dispotismo monarchico è una spezie di razionalismo pratico, che colloca il poter supremo nella ragione individuale, cioè nell'arbitrio e nel capriccio di un individuo .?. La democrazia assoluta e il dispotismo vengono dunque posti su di uno stesso piano e insieme riprovati con un identico ragionamento: sono forme di governo nelle quali la forza e l'arbitrio trionfano sul diritto e sulla ragione. La forza è propria di entrambe , aveva già detto il filosofo nella Teorica del sovrannaturale (1838), alludendo non semplicemente alla monarchia dispotica, ma proprio alla monarchia senza aggettivi, e l'incapacità ereditaria ha cosi luogo quando tutti governano, e ogni cittadino procrea nei suoi figliuoli tanti rettori dello stato, come quando il pubblico reggimento è privilegio di una o di poche famiglie Neil'Introduzione il repubblicanesimo non ha più delle espressioni cosi appariscenti ritorna tuttavia il motivo della corruzione dei principi e delle corti4 v ma il dispotismo, il
Ì Introusione, ÌÉÌ, v * Mi 1>. 68, 81-82.
8 tiorba del tovranaturaU (Carolngfr fcwàÉP.*' 185Ó)j H. p. 401. Introducono, 111, p. 114, 120-121.