Rassegna storica del Risorgimento

1809 ; LOMBARDIA ; TIROLO
anno <1931>   pagina <293>
immagine non disponibile

XVIil Congresso Sociale di Palermo 293
di Messina 41 compilargli il processo, perchè ' pjeH denunziati .avanzarono sup­plica al principe della Scaletta* protestandosi non volere agire contro De Luca per il castigo, igg J solamente pretender Io nniplnzlo delle spesy e danni soffetófyfljffife cui hanno avanzatoM loro, petizione nlla UUIJH.-K
11 Diacono De Luca però ne' varj suoi ricórsi avanzati alla M. Sua, e."1 messi alla Giunta fa presente non atòtì? fàvuto pape alcuna nella denuncia fatta La Gaui. che anzi chiamato egli dal Principe della-. Scaletta per confer­mare Quanto aveva falsamente esposto La Ganà fu negativo, e. soffi:! per tal motivo, presentando nel tempo"; .stesso; jrablicl documenti per mostrare, che La Ganà era mi Impostore, che dava ad Intendere agli ignoranti, che scioglieva -fife- ìnaleflCj, per la qua! causa daspiac-iutò 11 fletti Di Brigagli e perone ave? vaco ào istanza, al Oapitantìi ài*eriéri,-j e Iperfr La Ganà era reso loro nemico.
Don Matteo: SoaMlGQapitimo di Wmjna-; Don Domenico 8c4vulo3 mo glia~ Wwficesoo Samolo) (hllà-, SìMsfemt Paolo Cittadino gMptazza; Giuseppa Impelliéeéff.WiJDr. D. Giovaivìtà Matfi/ffl. D Or. D. 'MQMmM -cWmU Maestro Antonino Vitale; GH/uHéppe IragMój Alberto. Turco; Agostino Lo PròSpi; Gae­tano Campagna; Pasquale Monalito; Silvestro Calde raro Fica di agita eiM.a> di Traina. sono stati tutti detenuti in Nieosia, ed eccone ÌLa;1 cagione.
In febbraio 1799 ritrovandosi un giorno in una bottega il sudetto Silvestro Caldei-aro In presenza di Monetto sull'occasione che si parlava delle stragi commessi dal Popoli di Caltaglrone e Terraxiosa Contro le persona che si dieer vano essere Giacobini disfie il Fica ch'anche in "Eroina erano numero quattor­dici giacobini, lecchi* arrivato a notizia; di sudetti Tàtflie, Irujpo, Turco. Lo Presti e Campagna tutti MlHzzlotti, costoro pensarlo di volerei arrestare il sudetto di Pica, per obbligarlo a rivelare chi erario li detti quattordici Glaeo-hinL e scoperti arrestarli e massacrarli, ma fatte migliori riflessioni andarono n consultarli colla Marchesa Polizzlj e suo figlio D. 'Giuseppe, quali fecegU concepire che dò non potevano fare dl.propia autorità fecero chiamare in sua casa il Capitano Sa voto a cui manifestarono quanto di sopra ed in. seguito viene arrestato di Pica, il quale' disse allora in Coorte, che timi sera, mentre Ktavu seduto rìcino ad una bottega vedeva uscire ed entrare nella stessa li riferito Svizzero M.ro Giuseppe Gali sartotój." ed intese che nella detta bottega stavano racchiusi Paolo Cittadino. Seartozza. Giuseppe Impetllzzeri è li détti Marino e Schfllaeti che discorrevano con la porta serrata, pe* Francesi e Gia­cobini, ed intese dire le seguenti formate parolai: ìfitn. fft wènìt oji'ora- man-ìnàttiti m nerbi, a Napoli e sinlmu ahi ni mannmm a diri, ffltim forni, oM fagemu mia indiatola, una quaitordMnu allora xcm a èamiiikh. r da ciò-si iposse a dii**1 : (!'(' >;>> Wroinót infettò qùallordiùl ffltìmMntk
Costituite le. sopradette persone cbinmate tiiiite concordemente furono ne-