Rassegna storica del Risorgimento

1809 ; LOMBARDIA ; TIROLO
anno <1931>   pagina <295>
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XVIII Congresso Sociale di Palermo 295
Domenico Lauricettai Mas irò T'incesti *o Qigma, di Oanicam. * sono detenuti In quelle carceri perchè dietro il tumulto accaduto in Terranova passando al--cunl Gentiluomini di quella città da Canicattì raeutr'eraue in Quel fondaco/ arse voce Ch'erano Giacobbini, onde 1 Milizzlotti e fra essi 11 suddetti Di Corbo, Avenla,, Cigna e Laurleello diedero assalto al riferiti Teranovesl, e spo­gliandoli di tutto il Mobile, e denaro che portavano, li condussero carcerati, ciocché resta provato con molti testimoni.
Il Padre Benedetto di San Giovanni di Dio Religioso Carmelitano. fu letenuto Ih Siracusa per causa d'aver letto le* Gazzette com'egli confessa, e per una ietterà scritta in Noto ad otto luglio 1799 diretta a D. Francesco Del­l'Ali nella quale chiedendo notizie appurate senza esprimere intorno a chi dice: <j mi comprendete ciocché voglio dirvi, ma fatte dalla Giunta le diligenze non si potè ricavare alcun sospetto di reità contro 11 sudetto religioso, e quindi fu lasciato con pleggeria.
J/.ro Antonio Triolo. è detenuto nelle carceri del Oastroreale perchè un anno e mese addietro ritrovandosi alla spiaggia del Gasale dt Mitici nell'atto che passavano molte navi, che si sospettavano essere Francesi lui con altri giocava, disse; a lassateli vinvre, ca ni facemit tutti Giacobini, ohi vmissiru prestili e rimproverato dagli astanti soggiunse : a Mi veninu viatu, futtinu a tu Re nostru, e ristorna tutti in libertà.* 0 che resta provato con numerosi testimoni.
E nel mese di gennaro, mentre il Triolo assisteva da Collettore della ga­bella dell'olio in un trappeto, in occasione di doversi dare l'elemosinai ai 'Badri Cappuccini, ed alla cappella di Gesù e Maria, disse il Triolo di darsi l'elemo­sina al soli Cappuccini, ciò che dispiacque ad uno degli astanti, ili quale disse che noi chiamiamo in aiuto Gesù, e Maria e li santi solo nel punto della morte, a quol proposizione rispose Triolo dicendo : ma quannu si mori ehi sapi si è infermi., o paradisa, ch'andati crtdenmi, mairi gnurmli, Vmèmati qu<wnu nwr'mu, tutti viormu- e si SGar]iHeimi>, decussi inorimi- li cristiani.
In altre occasioni sempre sconsultava di dar I/elemosina al Santi; infatti un giorno sendo nell'aia, e passando un questuante col quadro, di Gesù e Maria, perchè una donna le insinuò di fargli l'elemosina, rispose detto di Triolo con dire : va fatti fatti tiri tu, Gesù e Maria. al che replicò la donna : ti ohe in punto della morte, poi li chiamano. InaUitpM, e quello soggiunse, che non v'e inferno, ne paradiso, ma chi lo crede è ignorante.
Ciò viene confermato da diversi altri testimouj, ed alcuni nell'atto che at­testano la costumatezm del Triolo dicono (d'aver Inteso da IUDJ m*lnniporta un e. della Santissima Trinità.
Tutto ciò si è rilevato da un ristretto mandato dalla Corte Capitaniate di Oastroreale, ma si attendono, l'originali Informazioni, q via 11 arrivate si darà il dovuto corso alla Causa.