Rassegna storica del Risorgimento

GIOBERTI VINCENZO
anno <1915>   pagina <741>
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Posto ohe Dio, assoluto legislatore e quindi titolare dell'assoluto diritto, è il vero e solo principe, ne viene la tradizionale conse­guenza che colui il quale regge uno stato, sotto qualunque forma di ordini politici si eserciti la sua signorìa, è un semplice ministro o luogotenente l. Ora questa sovranità ministeriale vien fatta di consueto risiedere o nel popolo o ne' suoi rettori; ma Gio­berti partendo da un concetto del De-Maistre già da lui, come si è visto, accettato ( il sovrano crea il popolo ) e perfezionandolo, osserva che popolo e governo sono due termini relativi, che s'infe-riscouo a vicenda , sicché un governo senza popolo non è un governo, come un popolo senza governo non è popolo , e che con quest'ultima parola non deve intendersi una moltitudine sciolta, bensì una moltitudine già ordinata da un politico reggimento; adunque la sovranità ministeriale non potrà albergare nel governo o nel popolo presi astrattamente e isolatamente', ma nella loro esistenza concreta, nel lor accozzamento in un corpo di nazione: intendendo Botto nome di nazione, non la semplice aggregazione numerica degl'individui, ma il loro organismo politico8. Si ha così dello Stato un concetto concreto, non formale, poiché lo si fa consistere non nell'astratto dominio, ma nella concreta, vivente relazione tra il sovrano e i sudditi. Tuttavia, logicamente, questi dipendono da quello, e non viceversa: il principio generale della politica si conforma infatti al cosmologico: Pwto genera il molte­plice, che è l'iterazione del principiò ideale: VMnte crea l'esìstente, nell'ordine delle contingenze , sicché può esprimersi in questi ter­mini : Videa, otto la /orma dell'unità sovraiia, genera la mnfftà defl'esistenze sociali 3.
Ma il concetto di sovranità ministerialej più profondamente analizzato, rivela che questa ha due scopi, conservazione e per­sia l'osa moderno, il governo politico dei preti, perone il secondo vocabolo esprime il governo politico di Dio, il quale mi pare assai diverso dall'altro, e non ebbe luogo, ohe io mi sappia, se; nii presso gli Ebrei, in un'epoca der-terminata dalla loro storia (II, p. 406? òffe. Pontieri di V. . oit., I, p. 343).
4 fntrodusioim, III, p. 89. Cfr. Del Primato morale e civile degli Italiani (Braxelle, 1845), p. 316: in ogni stato politico la sovranità dei rettori è sol-tanto rappresentativa e mltòteinitle-della sovranità assoluta e suprema di Dio, risalendo per una investitura esteriore siuo alle origini del genere ornano, e oonnettendoui per tal modo col fatto divino della creazione .
* Introduzione, III, p. 89-90.
ivi, pi 93-94.