Rassegna storica del Risorgimento
GIOBERTI VINCENZO
anno
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1915
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pagina
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742
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*** W. QmrMrSfprm
feaionamento dello Stato, il primo dei quali uffici richiede in chi l'esercita autorità , e il secondo maestria : senz'autorità non si può preservare, nò senza perizia far fiorire un regime politico. Ora il potere sovrano, fulcro immobile su cui si aggira e si fonda la stabilità dello Stato, rappresenta il principio di conservazione; il principio di perfezionamento si realizza invece nel progressivo allargarsi della sovranità nei sudditi, nel suo divenire e diramarsi nei cittadini, onde questi vengono innalzati alla sua altezza secondo la loro capacità, secondo che si mostrano degni di esserne partecipi , ed entrano a far parte del principato: senza di ciò il sovraneggiare sarebbe usurpazione e demenza . Accanto al potere tradizionale, fulcro immobile dello Stato, Fé-lezione successiva e l'esaltazione dei cittadini ai maneggi pubblici ne e la forza motrice . Così, senza molta chiarezza (poiché al fatto essenziale dell'elezione soltanto accenna, senza spiegarlo), Gioberti concepisce lo Stato rappresentativo, quello che congiunge il pò* nere tradizionale colla capacità elettiva; onde la formula politica finisce di modellarsi sulla formala; cosmologica, risolvendosi in due cicli generativi che corrispondono ai due creativi di questa (l'Ente crea l'esistente, l'esistente ritorna all'Ente): primo ciclo il sovrano fa il popolo; secondo ciclo il popolo diventa sovrano,* per via dell'investitura, onde i sudditi capaci di partecipare de! pubblici negozi allo Stato si esaltano h Soltanto nel JPHmato, per considerazioni speciali, il filosofo mostra di Contentarsi delie assemblee consultive2: pur non è dubbio che la sua dottrina, quando
1 Ivi, jjfe 106-108.
8 Del Primato, p. 08: nel presente discorso io mi astringo a cercare i modi acconci a rendere migliore lo siato d'Italia senza mutare gli ordini politici delle varie sue provìncìe, e Recare la sovranità rispettiva dei suoi principi : il ohe io erodo possibile ad ottenersi, mediante le assemblee consultive, {piando l'assetto ne sia bene inteso e saviamente concatenato con le altre parti della cosa pubblica . Ma vi fa obi osservò an contrasto fra queste e le idee esposto nell' Introduzione, onde Gioberti cosi 'dove rispondere ad analoga nota del Mm-ERMAraiK, JtaliemaolieZwtnfa (Heidelberg, 1844): Proponendo i mezzi immediati da porsi in opera per la salato d'Italia, feoi sola menzione del governo consultativo ; perche lo scopo principale del mio Primato essendo 1 accordo degli stati e del principi italiani, io credetti opportuno di dover rimuovere tutti g'i ostacoli dal canto di essi principi, insistendo sulla necessità dell'anione, senza entrare nella libertà (Prolegomeni del Primato, p. 476-477). V. anche letfc. al Massari del maggio "1.8-15, in Ricordi oit., p. 501, e JSune-vamenlo, Xy. p. 843.