Rassegna storica del Risorgimento

GIOBERTI VINCENZO
anno <1915>   pagina <744>
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744 W. CenaHirì-Bforaa
fatti raccogliere nelle ultime opere giobertiane, concètti ancora al­quanto oscuri, ma che è possibile, con una giusta interpretazione, porre in valore. Anche nella parte politica della sua filosofia Gio­berti è salito ad una concezione soggettivistica e idealistica, e ad un concetto dello Stato ricco, in ultima analisi, di tutto il conte­nuto che V idealismo moderno ha saputo in esso scoprire.
La fermala politica intesa in senso idealistico esprime precisa­mente la sintesi dei due termini della sovranità, il sovrano e i sudditi, nella concretezza dello Stato; la qual sintesi non è che un nuovo aspetto di quella conciliazione fra il divino e l'umano, l'universale e l'individuale, l'autorità e la libertà, a cui mira e in cui culmina, come già si notò, la filosofia giobertiana. Nelle pagine dei Prolegomeni dedicate alla dialettica. 1 vita dello Stato appar come la composizione di tutte le forze individuali e collettive, che si agitano nella società, per mezzo della libertà e della legge. Tra gli individui e la collettività, tra l'egoismo individuale e H col­lettizio , tra il volgo e l'aristocrazia, tra le forze diverse e con­trarie che lottano nella vita sociale, il magistero della dialettica riconduce un'armonia simile a quella dell'universo1. E lo Stato, essendo il seggio e il ricettacolo comune degli individui, delle famiglie, delle professioni, delle sette, e di tutte le congregazioni scientifiche e letterarie, industriose e trafficanti, transitorie e du­revoli, naturali ed artificiali, è altresì il vincolo che le unisce in­sieme , ed incarna perciò il magistero dialettico . Ma il pub-
i prolegomeni, p. 22 eeg. Sull'idea della civile dialettica v, anche B m .Ttiiia. moderno (Losanna, 1847), V, p. 283.
* SÌ noti ohe G. fa oonsiBiere la perfezione delio Stato el ceto medio, essendo questo l'ordine dialettico dei Cittadini, perchè interposto fra i grandi e minuti nomini, fra l'aristocrazia ereditaria e il volgo, fra il patriziato e la plebe: onde tiene dell'uno, almeno in parte, la oreauza, la ricchezza, la col­tura, e dall'altra l'operosità, la forza e la moltitudine, dio s'accorda colla teoria dearistoorazia naturale e del predominio dell'ingegno: il f di tal ordine, non che importare quella paoificazione e uguaglianza aritmetica, die sì sogna dai democratici, rappresenta l'aristocrazia naturale dei voleri e degl'intelletti; giacché la medioerica sola... confonde e pareggia nioijganicaj mente: dove che la sapienza distingue o coordina a ragione di geometria odi
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