Rassegna storica del Risorgimento

GIOBERTI VINCENZO
anno <1915>   pagina <748>
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W. Oesarlni-forsa
rate poco, io non spero molto; ma insomma sono wniaa salva; perchè nei popoli io non spero nulla, clie è meno che poco. I principi sono deboli, vigliacchi, egoisti, morbidi, ignoranti, sprezzatoti della virtù e della gloria, ma pur sono: dove che il popolo italiano non è che una voce e un'astrazione Dieci anni dopo, dovè giudicar che l'esperimento era fìlli ito. r fatti trascorsi provarono quanto sia vera la divina parola che non bisogna sperare nei principi, benché non dobbiamo pentirci d'averlo latto perchè allora BÌ ri­chiedeva, Se sperando nei potenti si fece poco, disperando di loro non si saria riuscito a nulla, giacché da essi provenne la pos­sibilità del cominciare *. Nel '48 la monarchia costituzionale era, in Italia, quanto di meglio poteva desiderarsi, mentre nello stesso tempo in Francia era più opportuna la repubblica: la ri­voluzione parigina di febbraio fu giusta 8. Di lì a tre anni, dopo le delusioni del periodo eroico, Gioberti ammette che la monarchia costituzionale non è più possibile, e che la storia d'Europa cam­mina verso la repubblica. A proposito delle voci sparse sul libro del Rinnovamento prossimo ad apparire, scrìveva di aver cercato in esso qua! sarà l'esito moralmente certo del travaglio politico che succede in Europa, e di aver trovato in risposta: la repub­blica,; io non sono né rosso nò nero, ma oggi la Proomdenza è rossa, perchè ordina tutto al trionfò vicino o lontano di questo co­lore 4. D'altronde nel '48 egli ssi era rappresentata la repubblica come non idonea all'Italia unicamente perchè questa nazione era priva di compiuta e ferma unità politica , non perchè il governo repubblicano fosse in sé irrazionale e dannoso5 ; tanto è vero, os­servava, ohe esso si confà perfettamente ad una nazione, come la Francia, più. progredita. E già nélV Introduzione aveva mostrato di concepir la repubblica come possibile conclusione del progresso civile8 j e altre volte ha cura di notare che la monarchia è pre­feribile alla repubblica solo negli ordini presenti di Europa 7.
Lettera al Mannari (aprilo 1841), in Ricordi, II, p. 200.
* Jiinnotammto, II, p. 207-208.
a Lettera al De-Renzl (marzo 1848) in Bicordi, IH, p. 45.
* Lettera- al Massari (luglio 1851), ivi., p. 497.
6 lettera ai Livornesi del 03 magato t8*8, in Operette potiUehe oit.; Il, p. 88. * Wntroduziono, HI,, p... 127. ' Ivi p. 226 (ofr. Lettre wr lo doptrinee.,. de M. Do La.mennaU.tfa., p. 78-80).