Rassegna storica del Risorgimento

1849 ; AREZZO ; GARIBALDI GIUSEPPE
anno <1915>   pagina <765>
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mosine e sussidi mensili a' poveri, in doti alle fanciulle, in rette di conservatorio, in assegnazioni a stabilimenti di beneficenza e di pubblica istruzione, in mantenimento di giovani agli studi, nello stipendio a due medici, a due cnkurgM) a due levatrici, perone prestino l'opera loro gratuitamente a prò degli indigenti, a' quali sono anche somministrati gratuitamente i medicinali, nella con­servazione e buona manutenzione del pubblico loggiato e palazzo contigno, del Camposanto, dei pubblici condotti delie acque po­tabili, e rispettive fonti in Piazza Grande ed in quella di San­t'Agostino, fabbriche tutte state costruite a carico della Fraternità, che tiene a salario 12 inservienti, detti fancelli, aventi l'incarico del trasporto dei malati allo spedale e dei morti al Camposanto e la loro tumulazione. La Fraternità di Santa Maria della Mise­ricordia dei Laici in Arezzo è uno stabilimento, che ha recato sempre sommi vantaggi a tutti, e maggiori ancora ne risentirà la città, se sarà concesso agli amministratori di convertire alcuni titoli di spese in altri maggiormente reclamati dai bisogni, che sempre variano a: seconda della civiltà. Il povero, per malattia o per vecchiezza divenuto impotente, l'orfanello e la vedova, che sperar non possono dai ricchi parenti, hanno diritto alla pubblica commiserazione. Oon questo santo scopo venne aperta in Arezzo il dì S dicembre 1832 la Pia casa di mendicità, dove fhron rac­colte circa cento persone, che potranno aumentare d'un, quinto dopo l'ampliamento che si sta facendo. Da un distinto ecclesiastico, che vigila sempre questo stabilimento, diretto da un direttore e da una deputazione, che vi soprain tende, vien data loro un' istruzione elementare per essere in grado di leggere, scrivere e far di conto, ed i giovanetti reclusi frequentano le scuole tecnologiche, nelle quali hanno meritato i premi annuali.
CASSA DI RISPARMI. Fu aperta il 10 marzo 1844 al pubblico una cassa di risparmi, essendo state raccolte cento azioni da lire 100 l'una, affiliata in prima classe a quella centrale fiorentina; e dove raccoglievasi una privilegiata casta a consumare il tempo oziando, furou chiamate a versare il loro obolo le classi laboriose, sollecite del futuro. TI che fa óSore, a un tempo, al casino de' nobili, che ne concesse una parte, e al seco! nostro. Hon manco a questa isti­tuzione la pubblica fiducia, come può testimoniare la cospicua somma depositata nel breve corso di tre anni non compiuti; e il numero