Rassegna storica del Risorgimento

1849 ; AREZZO ; GARIBALDI GIUSEPPE
anno <1915>   pagina <767>
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Antan etì. Garibaldi nel luglio Art 1849 7T
malcontento dei coloni è comune. I parrochi dovrebbero porre un po' di freno a qnesto cattivo costume del popolo, essi che possono e che hanno grande ascendente su di eBso. Ad Arezzo poi non son Successi tumulti né per il rincaro dei viveri, né per la mancanza di mano d'opera, perchè i cibi vi furono in abbondanza e si cercò anche, in ogni modo, di far lavorare i braccianti, lo non so di qual merito comparirà alla saviezza di V. S. lll.ma questo mio non elevato rapporto, ma non aspiro ad acquistarne alcun altro, se non quello che resulta dal far conoscere una buona volontà nell'adem­pimento del proprio ministero.
Arezzo, dal Palazzo civico 17 febbraio 1847.
Il Gonfaloniere (XIOVAN BATTISTA OooniNr1.

Ohi le gga con ponderazione questo documento potrà agevolmente foggiarsi un concetto di quello che era allora Arezzo, e ricostruire, senza soverchia fatica, l'ambiente, e anche divinare gli umori degli abitanti. Centro d'una provincia agricola, per eccellenza, e d'una comunità, in gran parte, campagnola, tradizionalmente devota alla casa di Lorena, non c'è dubbio alcuno che Arezzo comprendeva solo un gruppo, assai piccolo, di quei patriotti più accesi e caldi, che allora, nei documenti ufficiali, si battezzavano col nome di esal­tati, mentre la enorme maggioranza dei liberali s'accostava alle idee moderate. D'altro lato, più che di veri e propri partiti poli­tici si trattava di aggruppamenti personali, che, a cosi dire, si co-
* Filza unica. Comunità di Ansito. Gwo. Qiotan BattÌBia Ocahìni Ganfalonier* dall'anno 1843 al 1857. L'indicazione è esatta, Balvo cho nel gonfalonierato dell'Ocehini oi fu un'interruzione dal novembre 1849 al maggio 1850, quando tale officio venne esercitato appunto dal Guadagnoli, come s'è visto. Piglio volentieri l'oocaaione, die mi ai offre, per ringraziare il cav. Luigi Oechini, ohe con tanta liberalità e cortesia mi permise d'esaminare i documenti dello aio> e per esprimergli tutta lamia riòonoscenza. Sonoilìetp inoltre di oongiun-gere qui al nome del cav. Luigi Occhiai quello del figli noi suo, Pier Ludo­vico, amico diletto e indimenticabile, il quale mi ottenne dal padre il permesso desiderato, e di ringraziarlo pubblicamente e cordialmente.