Rassegna storica del Risorgimento

1849 ; AREZZO ; GARIBALDI GIUSEPPE
anno <1915>   pagina <772>
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pre manifestato e nutrito. In fondo, il Romanelli, clie prese l'ini­ziativa di radunare in Arezzo tutti i municipi della provincia per affermare l'istituzione della Guardia cittadina (settembre 1847), nuovo patto fra il principe e il popolo, ed ebbe il pensiero, come organatore della festante riunione, coadiuvato dal dott. France­sco Tonietti, d'invitare ad Arezzo una comitiva di perugini, contri-buendo a stringere i vincoli fica le due città, che in ogni occasione manifestò il concetto che occorresse operare intensamente, e scuo­tere l'ignavia, il Romanelli, dico, s'accostava al partito democra­tico toscano più perchè credeva di ritrovare in esso una maggiore e più efficace energia patriottica, una più fattiva azione rispetto alla guerra d'indipendenza che per motivi teorici h Se osserviamo il suo contegno, ce ne persuaderemo di leggeri. Qnando G-, Maz­zini e un gruppo de' più scalmanati de' circoli popolari fiorentini
1 La lettera ohe il Romanelli dirigeva al sacerdote Vittorio Del Corona, ohe fu poi segretario di Mona. Attilio Fiascaini, Vescovo d'Arezzo, il lumi LUI di vivida luce l'intimo sentimento di L. Romanelli; quindi la trascrivo qui:
Mio caro Big. Vittorio,
I miei figli [allude a Orlando e Lorenzo] in quest'anno non potranno co­gliere altra Laurea ohe quella del martirio per la santissima delle cause, se è scritto nei Cieli ohe debbano dare il sangue e cader per la salate della Patria. Io non potrei meglio corrispondere alte altre suo domando che inviandole, come faccio, alcune delle loro lettere, le quali avrà la gentilezza di respingermi dopo averle lette. E però, volendo -far qualcosa per essi, preghi il Cielo, ohe presto si affrontino coli'efferato straniero, e ohe li salvi nell'ora del pericolo, o li faooia almeno cadere glori osamente e invidiati da quei medesimi che loro soprawi-veranuo. Se l'affetto paterno non mi acceca, panni ohe le anime loro meritino siffatta preghiera. Alla sua voglio si unisca quella dei di Lei compagni, ohe chiudono in petto un cuore italiano, un cuore evangèlico, un cuore fatto secondo quello del gran Pio IX. Io sono associato alla Patina od all'Italia; sioohè posso dare a leggere questi due giornali agli amici miei, senza il più piccolo ag­gravio. Easta ohe d'ora innanzi Ella mandi tutte le mattine alle nove una per-EO..KÌ a riceverli, e ohe faooia aver cura ai compagni di non li sporcare con olio od altro, amando di conservare questi documenta per l'ora non lontana della vecchiezza, se Iddio mi vi farà giungere. Mille saluti a 3g, e ai suoi compagni per parte del. ano affino 'LEONARDO ROMANELLI.
H AEOUO> U. aprile 1W.
3*8. Scrivendo ai miei tìgli farà nella soprascritta : Volontario nel Batta­glione universttario di Pina, 5* compagnia. Reggio di Modena. Segnito di marcia.