Rassegna storica del Risorgimento

1864 ; VENETO
anno <1932>   pagina <333>
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XVIII Congresso Scoiale di PaUrmo 87
Sì rileva .anzitutto che la lettera del Sirtori scritta alle 2 p.m. era di suo -carattere, ma senza firmar.. Il Pilo Ha quindi note le forze che erano -.uè slot- órdini s in tutti) settecento uomini.
Quelli comandati dal Gorrao erano centocinquanta, e la cifra [corrisponde a quella comunicata a Garibaldi nel dispaccio delle 10 p.m.
La squadra che trovavasi a GarMl ;aigli Otcoìni di Pietro Tondù era composta di soli 60 uomini, i quali si sarebbero travati a S. Mar- tip;;; al tramonto del sole, mentre i cento uomini, che erano a Mon-telepre, comandati da Pietro Pmrpxtra sarebbero arrivati a S. Mar­tino alle 9 di sera.
I Genito uomini di Paolo Cocuzza si trovavano già in quell'al­ture. Ad essi il Pilo avrebbe unito i suoi centoquaranta uomini ed insieme avrebbero marciato contro i borbonici.
L'Eroe lamenta- quindi l'assoluta indisciplina delle squadre. Infatti comunica al Sirtori che circa [Duecento uomini malgrado gli ordini di restare M loro posto* :sl erano drreMi a Renna per la Gtiriosità dSi ìGonoscere il Generale Garibaldi. Soggiungeva quindi che se non gli fossero spedite le necessarie munizioni le squadre si sareb­bero sbandate.
Bai 3 maggio, quando le aveva sSìeate al Beltrami-Scalia, sino al 20 maggio era rimasto nella medesima penuria.
L'Eroe torna infine a ricordare al Capo di;Sl M. della spedi­zione la sua tràgica situazione di Capo di squadi'e indisciplinate.
Questa lettera è scritta prima del noto dispaccio spedito al Ge­nerale -Garibaldi e a sole ipoche ore ;dal màittóLiio in cui il .Mtqy iprcr cursore di Garibaldi in Sicilia, bagnava col suo sangue generoso la sua terra tanto amata e desiata nei lunghi anni d'esilio.
LIBRINO EMANUELE.